CUTIGLIANO. Il Sindaco Braccesi risponde a Tonarelli (vedi):
Caro Giuliano,
ti do del “tu”, senza formalismi, come faccio tutti i giorni. Sai che ti rispetto, anzi mi sei pure simpatico, ma le nostre idee spesso non coincidono come nel recente passato sulla scelta del Sindaco di Cutigliano.
Ho letto con attenzione il tuo intervento, un po’ troppo incentrato sulla mia persona e un po’ meno sul merito della questione ma soprattutto così “nervoso” che quasi non sembra scritto da te.
Non sto adesso a ripetere le motivazioni della proposta (giusta e opportuna) di fusione fra Abetone e Cutigliano, ma tengo a fare un po’ di chiarezza sulla vicenda. Ci sono i rappresentanti delle comunità locali di Abetone e Cutigliano (Sindaci e Consigli Comunali democraticamente eletti lo scorso 25 maggio 2014) che con generosità e nel pieno rispetto delle norme esistenti – per la prima volta nella storia della montagna pistoiese (forse questo primato ha dato fastidio) –, avanzano formalmente “dal basso” la richiesta di fusione fra i due comuni. Di conseguenza la Giunta Regionale approva tale scelta con propria delibera e invia la proposta di legge al Consiglio Regionale per l’indizione del Referendum. Dopo di che i cittadini – in un Paese democratico – dovranno essere chiamati a confermare o bocciare questa ipotesi (sbagliando ma potrai votare contro, se ritieni).
Poi ognuno è libero di fantasticare di un super referendum con più fusioni: a 3, 4, 5, 6, 7, oppure a 8 includendo la montagna intera e cioè tutti i Comuni “montani” che appartenevano alla defunta Comunità Montana. Già la Comunità Montana… che brutta fine! Come ho già detto a un amico dell’Orsigna che vorrebbe inserire anche tale località nel referendum, ripeto anche a te che la costruzione di un nuovo Comune è questione così seria e importante che non è credibile prevedere più ipotesi paragonandola alla scelta del luogo di villeggiatura (quest’estate scelgo di andare in Sardegna, in subordinata in Corsica, o all’Isola d’Elba, ecc.).
Tommaso Braccesi
Sindaco di Cutigliano