RIO DE JANEIRO. Nonostante l’alto tasso di importazione, molti supermercati qui in Brasile vendono (e con successo) prodotti italiani.
Girando fra gli scaffali si può trovare la pasta De Cecco, la Divella, la Barilla, ma anche olio.
È con piacere che ho visto olio italiano, per la precisione di Forlì, ma forse girando si può trovarne anche di Toscana, per non parlare del vino che va dal Lambrusco al Chianti, fino a quello di Puglia.
E dire che il Brasile è un forte produttore di vini, fra l’altro molto buoni e rinomati, ma certo non come quelli italiani.
Forse sarebbe bene che molti produttori e non solo di alimenti, ma di macchinari, mobili, cucine, elettrodomestici, entrassero in questo mercato sudamericano, come la De Longhi con i suoi condizionatori.
Cesare Pieraccini