BREDA E AMIANTO, DISGRAZIA INFINITA

La Nazione, 15 luglio 2014
La Nazione, 15 luglio 2014

PISTOIA. L’amianto uccide. A Pistoia lo ha fatto; lo ha fatto senza rispetto per nessuno e senza ritegno. Impipandosene dei politici che fecero finta di niente, dei medici, delle rassicurazioni di chi rassicurava e delle vicende giudiziarie che – a Pistoia contrariamente che in ogni altra parte d’Italia – sigillarono una bara perché nessuno si ricordasse più del morto: ma il morto è ancora qua, in mezzo a noi.

E per come esce fuori giorno dopo giorno, ci ricorda che è inutile chiudere e sigillare bidoni mortali e scaricarli in mare: alla prima tempesta si disàncorano dal fondo e tornano a galla. E puntano il dito contro tutti i silenzi con cui questa città dei silenzi li ha circondati.

L’amianto non ha solo ucciso fisicamente i lavoratori della Breda. Ha fatto anche altri danni: ha tagliato le gambe ad altri. Per essere monotoni, ricordatevi, fratelli di Pistoia, di Luigi Scardigli, giornalista, oggi, di questa testata, quando, durante un Vallecorsi, ebbe l’ardire di chiedere alla De Sio, se sapeva dell’amianto in Breda. Ventiquattr’ore dopo fu bandito da Tvl-Tvlibera Pistoia. Non sono storie: se non ci credete leggete qui e qui. E quasi nessuno si mosse, quasi nessuno scrisse una riga: a onor del vero e dell’informazione. Ma siamo a Pistoia, lo sapete…

Ora è riscoppiato il caso. Ieri la rivolta alla Breda; l’assalto alla direzione, il direttore – sembra – con il megafono a pregare la gente, come nell’assalto al forno delle Grucce dei Promessi Sposi, a tornare al lavoro come ‘bravi figlioli’.

Assemblee, sindacati, interventi: molti sproloqui per nulla – come il molto rumore di Shakespeare. Ma ieri, alle 14:08, in piena rivolta, venivamo contattati da qualcuno che andava anche oltre e ci diceva: “Sarà vero o no quello che si sta dicendo? Noi, gente presa a caso, interinali, abbiamo una bruttissima impressione: che abbiano assunto noi come gente non bene informata dei fatti, per evitare problemi”.

Per carità, sarà anche solo un’impressione o un’esasperata preoccupazione della gente che lavora nel magazzino dell’amianto: ma chi se la sente di dare torto a chi teme per la propria vita?

Poco fa l’On. Bini ci ha inviato la nota stampa che segue:

 

Il Tirreno, 15 luglio 2014
Il Tirreno, 15 luglio 2014

BINI (PD): SULLA VICENDA AMIANTO IN ANSALDOBREDA

ROMA. Mi sento di dover intervenire pubblicamente, sulle notizie della situazione difficile che sta nuovamente investendo AnsaldoBreda.

Credo che la vicenda amianto, che per molti anni nel nostro passato ha creato problemi di sicurezza e di salute nell’azienda, non possa non insegnarci come dobbiamo agire per il futuro.

Per queste ragioni è comprensibile la preoccupazione dei lavoratori in questi giorni, dopo aver appreso le risultanze dei rilievi effettuati, nei quali emergono tracce di amianto. La sicurezza e la salute dei lavoratori deve essere garantita.

L’auspicio è che in queste ore si trovi un’intesa tra azienda e lavoratori, in grado di tutelare tutti. Uno sciopero ad oltranza, come paventato in queste ore, non aiuterebbe certo la già difficile situazione aziendale. Per questo se, come sostiene l’azienda, non ci sono problemi per la salute e la sicurezza, siamo convinti che qualcuno potrà certificarlo a tutela delle maestranze.

Se così non fosse, significherebbe che le cose non sono così chiare e non sarebbe un bene per nessuno.

Ci soffermiamo su alcune frasi, che sembrano fondamentali: «se, come sostiene l’azienda, non ci sono problemi per la salute e la sicurezza, siamo convinti che qualcuno potrà certificarlo a tutela delle maestranze. Se così non fosse, significherebbe che le cose non sono così chiare e non sarebbe un bene per nessuno».

Ci sembrano parole pesanti e molto significative. Se ne tenga conto. Ne tenga conto l’Asl, che come abbiamo letto stamattina, è arrivata in ritardo sul posto. Ma ne tenga conto anche la Magistratura: in nome dell’obbligatorietà dell’azione penale o, comunque, dell’accertamento delle responsabilità per i danni a un bene – la salute – costituzionalmente protetto.

Perché qui si parla di vita o di morte, non di Pistoia Festival.

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One thought on “BREDA E AMIANTO, DISGRAZIA INFINITA

  1. forza Caterina … facci sognare!
    il comune di Pt fu l’unico in Italia a non costituirsi parte civile, grazie ovviamente al beneplacito della cgil e degli antenati del pd! come se non bastasse uno dei rinviati a giudizio fu nominato in importanti partecipate del comune, pendente il giudizio. finitela per favore con le ipocrite intitolazioni di sale alla memoria di chi si è ammalato e chiedete invece i danni ai vostri aguzzini, cioè la cgil e il pd che non hanno mai rispettato il diritto alla salute di tanti lavoratori

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