LIDO DI CAMAIORE-PISTOIA. Il problema dei rifiuti domestici è enorme, per l’impatto sull’ambiente e sulla salute e per i costi individuali e sociali, ognuno di noi deve farsene carico e impegnarsi seriamente a ridurre la quantità e a migliorare la qualità degli scarti di casa, per esempio preferendo involucri di carta a quelli di plastica e, per chi ha un giardino o un orto, compostando il proprio rifiuto organico.
Fatta questa premessa bisogna anche segnalare le disfunzioni e i comportamenti inadeguati o indegni di chi è destinato alla raccolta e poi allo smaltimento dei rifiuti affidati dalle amministrazioni comunali a società partecipate.
E siccome tutto il mondo è paese non basta andare un po’ in vacanza per potersi lasciare proprio ogni cosa alle spalle. Così un nostro lettore ci chiede di raccontare le sue vicissitudini in quel di Lido di Camaiore, mèta estiva comune a molti nostri concittadini.
Al Lido la raccolta è affidata a Sea Ambiente S.p.a i cui soci sono il Comune di Viareggio per il 57,37%, Publiambiente per il 40% e il Comune di Camaiore per il 2,63%: i soggetti pubblici riguardati dovrebbero almeno assicurarsi della correttezza del servizio, oppure decidersi a erogarla in proprio perché almeno qualcuno si assuma la responsabilità politica di quel che fa.
Dunque, chi ci scrive ci dice di ritrovarsi con una vera e propria discarica davanti a casa, di aver sopportato a lungo la situazione finché si è deciso a chiamare il numero verde della Sea, più volte, nei giorni di venerdì 1° e sabato 2 luglio, per segnalare la situazione fornendo l’indirizzo preciso e quindi della posizione dei cassonetti che si trovano appunto davanti al cancello della casa stessa.
Gli operatori ecologici non si sono presentati, la discarica è rimasta lì con tutto il suo carico mefitico ma, non solo, hanno anche dichiarato di non aver trovato l’indirizzo perché non corrispondente alla segnalazione in quanto la casa della persona interessata non si troverebbe in via delle Giunchiglie ma in via dei Tulipani – e dove, in Olanda…?
L’episodio che ha fatto tanto arrabbiare la persona interessata, di là dal non meravigliarci più di tanto, è sintomo di una situazione sociale gravissima, sia per la difficoltà che incontra un comune cittadino, che paga salatissime Tari, ad avere i servizi per cui ha pagato, ma anche per l’assenza di senso del dovere, la mancanza di rispetto dell’intelligenza altrui e la maleducazione che imperversa a tutti i livelli, partecipate comprese.
[Paola Fortunati]