bulli & pupe. GIORNALISTI, MA PISTOIA FA PENA!

Quando il giornale si faceva a mano, come ai miei tempi, per ottenere foto sfocate e nebbiose, non essendoci ancora Photoshop e altre diavolerie, si spalmava la vaselina sugli obiettivi…


Niccolai perde subito la pazienza, dicono. Forse perché… senza calzini prende troppo freddo


TUTTI BRAVI ED OBBEDIENTI

SEMPRE LIGI E SUGLI ATTENTI


 

Claudio Curreli su Tvl di Luigi Egidio Bardelli. Oltre che capo scout è anche coordinatore della rete Terra Aperta. E sia chiaro a tutti: un magistrato è tale 24 ore al giorno; sia nella vita pubblica che in quella privata. Non difendete il potere! Per questo ci sono già Sergio Mattarella e i magistrati politicizzati tutti ossequiati dalle Camere Penali

Nel teatrino delle schiene piegate alle «autorità costituite» di Pistoia (parlo dei signori della procura a conduzione Coletta), devo registrare subito, a caldo, l’imbonimento che il corso sulla castrazione volontaria del diritto di cronaca, organizzato dall’OdG del generale Giampaolo Marchini, ha dovuto ingollare come effetto immediato all’Università Popolare “Aligi Bruni”.

Almeno il totem di quella istituzione, che vendeva occhiali, ora nella gloria dei cieli, lavorava, in vita, perché la gente ci vedesse bene e chiaro.

Mentre i tre illustri relatori del corso – il questore, l’avvocato Andrea Niccolai e Maurizio Gori mi dicono che hanno fatto di tutto per ottenere l’effetto-vaselina sull’obiettivo della fotocamera cerebrale dei cosiddetti giornalisti presenti (ma perlopiù spippolanti sul cellulare).

Quando il giornale si faceva a mano, come ai miei tempi, per ottenere foto sfocate e nebbiose, non essendoci ancora Photoshop e altre diavolerie, si spalmava la vaselina sugli obiettivi. Oggi questo mix di idrocarburi pesanti serve di più ad inculandum.

Domani, magari, vi pubblico l’audio di tutte le tre ore “secca-scroto” andate in onda. Ma ora, visto che sono un cane sciolto, non riesco a fare a meno di scrivere:

  1. Che se le notizie escono dai tribunali è colpa dei Pm e dei sostituti. Scoperta dell’acqua calda del principe del Foro Niccolai: che è stato anche presidente della Camera Penale.
  2. Che se il Curreli si sbilancia e fa quel che gli pare con i clandestini di Vicofaro, è un suo diritto costituzionale di quando si spoglia della toga e se ne va a fare i cavoli propri.
    E questo – lo dico e lo sottolineo – detto da Maurizio Gori che, se non erro, ha lavorato una vita alla polizia giudiziaria della procura di Firenze, non solo è una favola, ma un’emerita prise de cul o stronzata che dir si voglia.
  3. Che se il Curreli coordina il flusso clandestini e protegge Vicofaro, in fondo a Vicofaro non ci sono reati gravi tali da dover destare preoccupazione. Detto dal questore Olimpia Abbate, a cui, sicuramente, lo devono avere riferito gli abitanti felici di quel quartiere.
Perché Maurizio Gori non ci illustra le basi giuridiche dell’assoluta libertà privata di Claudio Curreli? Lui che ha lavorato in procura a Firenze, deve esserne esperto. Ci spieghi anche come può lavorare fianco a fianco con sua moglie

Quando poi Niccolai, dall’alto della sua scienza giuridica, ha affermato che nei regimi la stampa viene compressa e si è sentito dire da Alessandro Romiti che anche a Pistoia il regime-procura ha chiuso Linea Libera (poi graziaddìo immediatamente riaperta dai giudici illuminati del Tribunale del Riesame), «dentini davanti» si è inalberato e non poco. Sorretto anche dall’emissario dell’OdG dell’ayatollah Marchini.

Mi spiace per voi tutti, ma Linea Libera c’è. Fatevene una ragione. E domani ce ne sarà un’altra e un’altra ancora, appena finisce questa o la fate finire voi con i mezzi della violenza (anche giuridico-legale) che manipolate in tutta stupidità.

Ce ne sarà sempre una, di Linee Libere, perché il fascismo etico-moral-ideologico, caratteristico dei falsi profeti, non si fermerà mai.

Ce ne sarà sempre una perché se è caduto l’impero persiano, perché non dovrebbero cadere molti microimperi di microcefali che si atteggiano a sommi pontefici ma, come George Clooney (e cito Maurizio Corona di Crozza), “ce l’hanno piccolo”…

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Altro è il parlar di morte, altro è il morire
e il troppo dir significa mentire


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