burro d’arachidi 4. «DIO PERDONA TANTE COSE, PER UN’OPERA DI MISERICORDIA!» DISSE LUCIA

Infatti quel personaggio nei Promessi Sposi si salva perché si riconcilia con dio. Ma il Benesperi per la sua bimbominkiaggine farebbe, in mano al Manzoni, la fine di don Rodrigo o della monaca di Monza: destinazione all’inferno. Perché non pentimento, ma solo male erano in grado di porre in atto


Un contadino aveva trovato, d’inverno, una serpe gelata dal freddo. Ne ebbe pena e se la mise in seno per riscaldarla. Appena si riebbe, la serpe lo morse…


LO TENEVA A PENSIONE IN CASA SUA

MA IL SINDACHÌN DA LUI TEMÉA LA BUA


 

Sono santo e sono bello, ma però poco è il cervello

 

Eccolo qua, Pedrito, mentre suggerisce al sostituto Luigi Boccia che lui lo conosceva bene il Romiti: come dire che dal Romiti c’era da aspettarsi di tutto.

Probabilmente sì, se si intende pastasciutte, linguine alla bottarga fatte dal Ciottoli, bistecche alla fiorentina, aringa e polenta o chissà che altro durante le cene della famosa falegnameria in seguito alla quale l’Agnellone si meritò il nomignolo di segatura grazie alla materia alloggiata all’interno del suo cranio.

Ma il falso epigastràlgico, il falso ruminante, il bugiardo calunniatore seriale con certificato di “malattie al sombrero” – epperò favorito da un’istruzione processuale a nostro parere penosa, in virtù e per il fine del processo politico contro Linea Libera, raffazzonato a suon di copia-incolla dal sostituto Curreli poi sorretto da Grieco –; quel sindachino là (sindachino perché minkieggiante più di quanto richiesto dalla sua carica così malamente svergognata) doveva far vedere che gli schifi che stavano venendo e avvenendo ad Agliana non dipendevano da lui personalmente, ma da altri colpevoli: i malvagi estortori, ricattatori, violenti e persecutori di “casa Linea Libera”.

Luca Benesperi, sotto questo profilo, somiglia assai a uno di quei cagnetti da salotto tutti pettinati e con i fiocchini rosa che però, improvvisamente, mordono la delicata mano della padrona di casa che fino ad allora gli ha dato i bocconcini di ciccia migliori. Insomma: una cosa indegnissima.

A questo punto guardate un po’ voi – visto che la procura non vede perché sembra che non voglia vedere – chi era il vero violento in quella scena di calci e cianchette in Comune ad Agliana il 28 agosto 2021! Era lo stesso che, parlando con me a telefono, diceva che il Benesperi era un incapace e un cacasotto, pauroso di tutto. Ripeto: il mio cellulare, con copia forense estratta per volontà di Gaspari, piena di questi cenni.

Povero Alessandro Romiti! Guardate chi era capace di picchiare a manganellate come un vero e proprio squadrista:

Una volta sulla Porrettana il treno era in forte ritardo. Era la fine degli anni 70. E un viaggiatore, che doveva arrivare a Bologna a una cert’ora, si stava lamentando.

«Ma guarda che roba… E ora… come la mettiamo?». E continuava a ripetere ossessivamente «Come la mettiamo?».

Domanda alla quale il controllore – su quella linea detto il bilietti – pose fine a secco con una bella battuta espressiva: «A pecora!».

C’è davvero da fidarsi della giustizia a casa di Vanni Fucci?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Intervento satirico-indignato ex art. 21 Cost., con esimente, se mai, anche ex art. 599 co. 2 cp (chiedete a Curreli su archiviazione Milva Maria Cappellini…)


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