burro d’arachidi. «ME NE ANDAVO AL MATTINO A SPIGOLARE QUANDO HO VISTO UNA BARCA IN MEZZO AL MARE…»

Riflettendo su tutto il boscabbaccano di Agrùmia nato dall’inaffidabile giunta di centrodestra a indirizzo La Pietra, con la vergogna degli arresti delle vigilesse giocata a dadi a tavolino



GIRA LA RUOTA E TORNA ALLA PARTENZA

E CHI NON C’HA RAGIONE RESTA SENZA


 

Lara Turelli, comandante arrestata dei vigili di Agliana

 

I fatti li conoscete tutti quanti. E molti di voi lettori aglianesi sanno perfettamente che l’arresto delle vigilesse altro non è stato che un escamotage preparato da fuori solo per spianare, come Giovanni Battista, la via del rientro del signor Pd o sinistra aglianese che dir si voglia.

Solo che tutte le bestialità cumulate (a spese del popolo) in migliaia di pagine di intercettazioni messe in piedi da De Gaudio-Serranti-Maricchiolo & C., ivi compresa la ricomparsa di un Andrea Alessandro Nesti che si offriva come indagatore al Maricchiolo stesso (ma cosa andava cercando?), ha la medesima resistenza delle bende che servivano a impacchettare le mummie d’Egitto. Stanno andando tutte in brandelli e – siamo convinti – non poteva essere diversamente.

Benesperi, il famoso e protetto bimbominkia, è diventato famoso e protetto non per le sue palle (inesistenti/inconsistenti o come un fatto che non sussiste), ma perché, in quanto “spallato” come il famoso cane Werther di una mia antica e carissima collega al Forteguerri, è stato bellamente circuito, intortato e convinto a mettersi contro la Lara Turelli: quella stessa persona che gli portava perfino l’Imodium a casa di giorno e di notte, perché non scanicasse – come si dice – la famosa diàrroia (in greco) che, latinizzata, fa diarroea e aglianesizzata fa cacaiola.

Per questa storia del Benesperi che ha sempre sofferto e ruminato fino da ragazzino, c’è un solo film adatto a un commento di libera critica: Brutti, sporchi e cattivi, opera del 1976 diretta da Ettore Scola e interpretata da Nino Manfredi.

Il triangolo delle Bermude

I tre aggettivi del titolo non saranno politicamente corretti (non belli, non puliti, non buoni, per la Boldrini), ma sono appropriatissimi per la bruttura e la sporcizia etico-morale che svettano sul mucchio di cacca della discarica di ignominie inventate dal sindachino (dicano ciò che vogliono sia il De Gaudio che la Serranti, ma questa è la verità) per salvarsi il culo.

La massima cattiveria di questa Banda Bassotti di statura etico-politica infima, è stata il rinnegare (accusandoli di ogni infamia possibile) gli uomini della falegnameria che avevano contribuito al successo di bimbominkia.

Del resto se Giovanna era definita la pazza o Tolomeo d’Egitto il Fiscone (buzzone), a che turbarsi, come il sostituto Giuseppe Grieco, nel sentir appellare in politica il Benesperi come bimbominkia o cacaiola?

Spigolando fra gli spigoli, poi, mi è venuta a tiro l’accoppiata Turelli-Caramelli. La Caramelli figlia del sindaco Luciano, che detronizzò la Dc a Quarrata nel 1975, e che è anche una accusatrice-chiavA (visto il furto/non-furto di cui si parla) contro la comandante arrestata.

Non di rado in Italia gli standard sono questi

È importante riflettere – cosa di cui il Benesperi non è sostanzialmente capace – che tutta questa polvere alzata, vista dal di fuori, sa tanto di un’operazione antinapoleonica da restaurazione tipo Congresso di Vienna.

Voglio dire: qui non si protegge – a mio parere – il buon nome dell’amministrazione di Agliana, che buon nome non ne ha né punto né poco. Qui si stanno imbeverando due emeriti cogliomberi – si sarebbe detto politicamente corretto nel primi 20 anni del 1900 – in preparazione del cosiddetto “ritorno a casa di Lassie-Dem”.

Solo che il boscabbaccano è ormai diventato così grande, che restaurare la sinistra di Agliana e ad Agliana è – a occhio e croce – impresa disperata come pretendere di far rinsavire la Elly Schlein.

D’altronde mi domando: come possono fare Maricchiolo e, sopra di lui, il De Gaudio e la Serranti, a dare credito, quale affidabile testimone contro la Turelli, alla favorita (non solo dal Nesti, ma anche dall’Aveta)? Proprio quella vicecomandante abusiva proprio come il suo abusivo mai-comandante Andrea Alessandro Nesti?

Sonia Caramelli, testimone-chiavA contro Lara Turelli

E soprattutto mi è venuto in mente che, in altri processi, stuzzicati poco avvedutamente dal Nesti, è ormai uscito al chiaro, ed è rimasto in atti, che il problema delle multe non riscosse dal Comune di Agliana (400-450 mila € dell’epoca Nesti) – un bel danno erariale, mi pare – era un servizio, se non ricordo male, che il mai-comandante aveva espressamente delegato alla sua prescelta: fatta vicaria a danno della maggiore anzianità della Turelli. Anche qui siamo dinanzi a fatti; non a indagini mancate o caotiche a uso quelle della procura di Pistoia.

Tutto questo può sfuggire a chi, in nome del popolo italiano, ci trascina quando vuole in tribunale, con la stessa facilità con cui si sbuccia una nocciolina americana delle piantagioni del famoso presidente americano Jimmy Carter?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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