business migranti. MISERICORDIE INNOCENTI O COLLUSE? (parte quarta)

La parlamentare del Pd Bossio

FIRENZE-CROTONE. La deputata del Pd Enza Bruna Bossio, Valerio Federico di + Europa e Giuseppe Candido di Ass. Radicale non violenta -19 maggio, hanno concluso un’interessante ispezione al C.a.r.a. di Isola CR riportando un’inquietante visione incrociata, concorde e genuina sulle irregolarità gestionali condotte in quindici anni al Centro di accoglienza.

Gianfranco Gambelli, già Presidente della Confederazione delle Misericordie

Nell’intervista rilanciata da numerosi media, hanno specificatamente richiamato la copertura della Confederazione Nazionale (con vari Presidenti nazionali di tre lustri e l’attuale Roberto Trucchi n.d.r.) alle malefatte della Misericordia isolitana accennando anche a probabili connivenze della Prefettura di Crotone sulla quale la Bossio si riserva di fare ulteriori azioni d’inchiesta parlamentare, sicuramente meritevoli.

Gabriele Brunini, già Presidente della Confederazione dele Misericordie

Il quadro descritto dagli ispettori, conferma le nostre deduzioni giornalistiche che avete letto su questi schermi, osservando l’anomalia di una gestione “monopolistica” del C.a.r.a, assicurata nonostante l’espletamento delle più formali gare di appalto. Il C.a.r.a. di oggi è assai ridimensionato con una popolazione di 600 immigrati (la metà di quelli del quindicennio d’oro) condotti però in un centro commissariato e quindi libero dalle azioni pervasive d’infiltrazione dei malavitosi.

Il Ceo della Confederazione nazionale, Roberto Trucchi

La discontinuità assicurata dal nuovo management statale non risolve però i problemi di un centro accoglienza così grande: un modello da bocciare considerando che, comunque, i volumi milionari di fatturato sono troppo appetitosi per immaginare il disinteresse delle mafie locali. È stata, questa, una voce alla quale faceva (inutilmente) previsione e riferimento la commissione parlamentare d’inchiesta del Presidente Gennaro Migliore molto anzi, troppo – possiamo concludere oggi alla luce delle cronache – ipocritico o superficiale.

Andrea Del Bianco, Dg della Confederazione. Fece o no le visite ispettive dopo il 2015?

La “mamma di tutti i mali” – hanno precisato i politici – è il modello di organizzazione consolidato che assicura un’esiziale mancanza di trasparenza che, diversamente ai piccoli centri Sprar (il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo politico), è assicurata dalla molteplicità dei soggetti impegnati alla copertura dei servizi che, diversamente, assicurano bene un controllo diffuso e molteplice, difficile da eludere.

Il furgone della Confederazione è in Lampedusa? (1)

Insomma, la questione dell’organismo di controllo è preminente e dunque, sarà interessante vedere come la Confederazione nazionale, riuscirà a garantire queste procedure in modo trasparente e concretamente fattivo, nell’interesse di una corretta gestione delle risorse pubbliche.

Dalla sede di via dello Steccuto, nessuna replica o commento alle nostre note giornalistiche, ma dopo l’ispezione è da auspicare che il Presidente Trucchi, prenda “carta e penna” e provveda ai necessari chiarimenti e distinguo, se il caso glielo permette.

Furgone in Lampedusa?(2)

Grave – ma a questo punto non sorprende più – il fatto che anche la Prefettura Crotonese, sia stata ritenuta “collusa” con le vicende di malagestione e si trovi sotto inchiesta della procura distrettuale antimafia.

Tutto questo è stato possibile anche sfruttando il sigillo di un deleterio segreto d’Ufficio apposto alle ispezioni ministeriali, oggi sanato dagli indirizzi del Freedom of Information Act, una disciplina comunitaria di garanzia per l’istituto della trasparenza diffusa, che investe la generalità degli atti pubblicamente rilevanti.

In attesa di probabili iniziative giudiziarie che potrebbero investire i superiori livelli confederali della Misericordie, ci pervengono anche delle notevoli immagini da Lampedusa, che raffigurano un furgone asseritamente “dimenticato” nell’isola mediterranea di primo approdo.

Alberto Corsinovi, Presidente regionale delle Misericordie

Sarebbe questa – se confermata – la firma autografa dell’operatività svolta direttamente dalla Confederazione di via Steccuto nel C.a.r.a. lampedusano, formante (Del Bianco dixit) un unico corpo con quello isolitano.

A fronte di queste conferme, istituzionalmente rilevanti, possiamo dunque formulare ulteriori domande ai vari attori, apparentemente coinvolti nella gestione del centro di accoglienza e nel processo penale a carico dei soggetti che sono imputati per le frodi milionarie:

  • L’automezzo è riconosciuto da Confederazione come già impegnato nel sito riferitoci dai nostri informatori di Lampedusa?
  • È stato recuperato o abbandonato nell’isola (oggi commissariata, insieme al C.a.r.a. di Isola CR)?
  • Forse la Confederazione è ancora attiva nell’organizzazione del C.a.r.a. di Lampedusa?
  • Perché non ha coinvolto le misericordie siciliane, territorialmente competenti per distretto?
  • Nell’ipotesi di un abbandono, il danno alla Confederazione sarà addebitato al responsabile del depauperamento del cespite strumentale o tutto finirà a tarallucci e vino?
  • Secondo quale ratio, dunque, è stata fatta la Costituzione di parte civile nel processo penale contro i vertici isolitani che sono stati ex-ante l’inchiesta Jonny (Leonardo Sacco è stato un dirigente nazionale provvisto di ampi poteri), validamente applicati nel board della Confederazione di via Steccuto?
  • Come potrà essere assicurata la fattiva azione di un controllo capillare necessariamente da svolgersi in modo “efficace ed efficiente”, per contrastare ogni ipotesi di malgoverno e/o infiltrazione mafiosa nelle numerose altre attività della Confederazione?
  • La Nuova Rete (in ipotesi di imminente varo) sarà costituita comunque o, diversamente, la Confederazione intende avviare un’azione di riforma dell’organigramma con un necessario repulisti dei soggetti eventualmente riconosciuti come collusi ai fatti criminosi?
Il prete antimafia è Costituito con “Libera” nel processo contro Leonardo Sacco e altri

E infine, una domanda a Don Luigi Ciotti, un prete che per tutt’Italia è conosciuto come un profeta della legalità e alfiere di Giustizia, grande sostenitore delle battaglie contro “tutte le mafie”: intende alzare il telefono per chiedere spiegazioni al Presidente Roberto Trucchi e al Presidente nazionale dei Correttori il Vescovo di Prato, Franco Agostinelli o diversamente, si volterà dall’altra parte? (continua)

[redazione@linealibera.it]

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