caffetteria parterre. INCONTRO CON L’“ARTE RICCA” DI FABIO DE POLI

Fabio De Poli

PISTOIA. Nuova importante iniziativa della Caffetteria Parterre di Pistoia.

Il caffè letterario, sorto nel 2017 in Via del Molinuzzo – zona Piazza San Francesco (Piazza Mazzini), inaugurerà domani venerdì 16 marzo, a partire dalle ore 17, un’attesa mostra pittorica di Fabio De Poli. Un appuntamento da non mancare, giusto all’ora del tè.

Un’esposizione che si potrà visitare, a ingresso gratuito, da domani e nelle prossime settimane negli orari della Caffetteria (dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 19.30; il sabato dalle 7 alle 13; chiusura domenicale).

De Poli, nato a Genova nel 1947, vive a Firenze. Specializzatosi in Grafica pubblicitaria all’Istituto d’Arte della città gigliata sotto la guida di Lucio Venna, agli inizi degli anni Settanta ha prodotto una serie di lavori che Renato Barilli definì “arte ricca”. Segnalato per la Biennale dei giovani di Parigi da Enrico Crispolti, prese parte e partecipa a numerose e importanti rassegne d’arte, si interessò al design industriale, progettando “mobili-oggetto” e collaborò, con Eugenio Miccini e Antonio Bueno, alla realizzazione della rivista Visual. Nel 1982 creò, con Stefano Fiorelli, lo spazio espositivo La Parete presso L’Interno 92 di Firenze e nel 1984 si trasferì a Roma, ospite di Mario Ceroli, ove dette avvio a un ciclo di lavori intitolato Roma.

Da allora, di successo in successo, si è affermato come una delle espressioni più originali e significative della nostra arte.

Il suo nome è presente, tra l’altro, nel volume La storia dell’arte italiana, Edizioni Bora, a cura di Giorgio Di Genova. Curiosità: a Palazzo Vecchio, in occasione dell’Omaggio a Monicelli, realizzò une affiche del film Parenti Serpenti.

“Anche stavolta pensiamo di fare cosa gradita a coloro che si troveranno a passare dal ‘Parterre’ e da Piazza San Francesco, luoghi del cuore dei pistoiesi – osserva il titolare del Caffè, Stefano Vettori –. Con De Poli potremmo ammirare un colore suggestivo e ammaliante”. Non resta che intervenire.

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