CALAMAI E FALANGHI IN VISITA ALLA CASA CIRCONDARIALE DELLA DOGAIA

Il presidente della Provincia e sindaco di Montemurlo Calamai ha sottolineato l’impegno del personale in servizio nella struttura che lavora con passione, nonostante i problemi di sovraffollamento e di insufficienza di agenti carcerari. Il presidente Calamai ha fatto appello al governo affinché sia attivata una progettazione specifica sul carcere di Prato per la sicurezza e il benessere di agenti e detenuti

Palanghi e Calamai davanti al carcere di Prato

PRATO. Ieri mattina il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, nel suo ruolo di presidente della Provincia di Prato,  ha fatto visita alla Casa circondariale di Prato la Dogaia; il presidente era accompagnato dalla consigliera provinciale, Federica Palanghi. «Era opportuno fare un sopralluogo alla struttura del carcere anche a seguito dei preoccupanti episodi accaduti negli ultimi mesi, sia i suicidi dei detenuti che le aggressioni subite dagli agenti della polizia penitenziaria. — sottolinea il presidente della Provincia, Simone Calamai – Innanzitutto, vorrei ringraziare tutto il personale interno della struttura, dal direttore, al comandante, a tutti gli agenti in servizio, al personale dell’area “trattamentale” ed educativa, ai volontari che aiutano i nostri detenuti a vivere nel modo migliore e a trovare una strada per il reinserimento sociale. 

Nonostante le condizioni di sovraffollamento e complessità dei casi trattati, che creano disagi e difficoltà, ho trovato grande competenza e passione tra il personale in servizio. È innegabile che la Casa circondariale, per assolvere alle sue funzioni prioritarie di rieducazione, ha bisogno di un adeguamento del risorse umane a disposizione della polizia penitenziaria. 

Servono nuovi agenti ma è importante che il personale di nuova nomina possa svolgere un periodo di affiancamento e formazione con colleghi più esperti, affinché ci possa essere un passaggio di testimone — anche a seguito dei numerosi pensionamenti- per una maggiore sicurezza di tutti, a partire proprio dai detenuti stessi».

 La consigliera provinciale, Federica Palanghi, ha sottolineato l’importanza della visita per mantenere alta l’attenzione sulla condizione carceraria e sulle condizioni di lavoro degli agenti in servizio nella struttura: «Il faro deve rimanere sempre acceso sulla situazione carceraria. Come Provincia di Prato abbiamo ritenuto doverosa questa visita, che ci ha confermato ancora le problematiche che già conoscevamo: un istituto che da anni vive in una situazione insostenibile sia per i detenuti che per il personale che vi lavora. — dice Palanghi — Siamo pronti a continuare a collaborare con gli altri enti e le altre realtà associative locali, non solo per tenere sempre alta l’attenzione sull’istituto e sulla situazione ormai nota e grave, ma soprattutto per far arrivare la voce nelle sedi competenti per un intervento determinante».

Il presidente della Provincia, Calamai, ha quindi fatto appello al governo e al ministero competente affinché sia attivata «una progettazione specifica sulla Casa circondariale di Prato, perché si possano creare – sia per gli agenti che per i detenuti-le condizioni di sicurezza e benessere per lavorare al meglio. La Casa circondariale di Prato merita una particolare attenzione, anche perché, con i suoi circa 600 detenuti, è una delle principali strutture della Toscana».

[masi – comune di montemurlo]

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