calamità & soccorsi. ELOGIO DEI VIGILI DEL FUOCO

Un’Aps del Vigili del Fuoco
Un’Aps del Vigili del Fuoco

OSSERVANDO GLI EVENTI tragici, ormai divenuti un fatto quotidiano, e l’opera dei soccorritori, non si può non notare ed encomiare, tra tutte, l’opera continua, incessante e onnipresente dei vigili del fuoco.

Li conosco molto bene, sia perché, come molti, ne ho avuto bisogno, sia perché spesso vengo chiamato da loro per operare e aiutarli in particolari situazioni che esulano dalle loro precipue competenze.

Anche gli ultimi fatti terribili testimoniano la loro abnegazione, la loro organizzazione e il loro spirito capace di sopperire in mille modi a deficienze non solo di organico ma anche di mezzi. Ci ricordiamo di loro solo nel momento del bisogno, si tratti del giorno di Natale o di ferragosto ci sono sempre e sempre sono pronti all’intervento, qualsiasi cosa si tratti, dall’esplosione alla voragine, dalla vecchia chiusa fuori dalla porta al gatto in pericolo sul cornicione.

Tutti ne abbiamo avuto necessità e coloro che, per fortuna, non vi sono ancora ricorsi avranno certamente visto le cronache giornalistiche ogni qualvolta accadono disgrazie. Loro ci sono in qualsiasi inquadratura, operativi e silenziosi, ben riconoscibili, ordinati e impegnati alacremente in un lavoro che richiede organizzazione, disciplina, mestiere ma anche una volontà ferrea, uno spirito e uno slancio che oltrepassa quello di un lavoro qualsiasi.

Vigili del fuoco. Durante l'esercitazione. 2
Vigili del fuoco, esercitazione

I loro mezzi, sempre pochi per le necessità di un paese come il nostro e tecnologicamente superati, spingono questi uomini a compiere tante volte sacrifici e operazioni che in altre occasioni e in altri contesti avrebbero dato luogo a scioperi, a richieste veementi, a insubordinazioni o ribellioni.

Essi comprendono benissimo il loro stato e il grado di penalizzazione cui sono sottoposti, sfrontatamente stridente con l’opera che svolgono, costante, tenace a 360 gradi, per tutti.

Il loro posto è la prima linea dove non occorrono discorsi di facciata, dove non si fa vetrina o passerella ma dove si opera con cognizione e determinazione.

Nonostante rappresentino l’unica sponda sicura e presente per tutte le evenienze ci ricordiamo di loro soltanto quando, presi dal panico, magari una domenica sera, telefoniamo al 115 con la certezza di ricevere una risposta rapida e sicura e una qualche soluzione che il capo squadra, una volta sul posto, sicuramente si inventerà per risolvere il nostro problema.

Sarebbe il caso che noi, la gente, sostenesse le richieste dei Vv.Ff. e insistesse con energia per un loro potenziamento, per un miglioramento e adeguamento dei mezzi cui è legata la loro professione e insieme la loro e la nostra vita?

Altri corpi che i media forse enfatizzano più di quanto lo meritino possono gestire bene le ‘retrovie’ ma il fronte con le sue urgenze e imprevedibilità è roba non da volontari ma da professionisti e loro lo sono con la P maiuscola.

[fiore di monozzo – ospite]

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