calcio. COL PRATO, SPERANDO CHE NON PIOVA IN CAMPO E FUORI

Al Melani ci piove...
Al Melani ci piove…

PISTOIA. Si avvicina il derby, la Partita (superfluo aggiungere Prato). E pure stavolta non ci saranno i tifosi (da curva?) lanieri per la disperazione loro, alle prese con una proprietà che non li ha mai convinti, e del presidente della Pistoiese Orazio Ferrari che pregustava il super incasso (ve lo immaginate, come Zio Paperone, a fare il bagno nei soldi?).

Noi, più modestamente, ci approssimiamo all’incontro pensando al meteo: ci sarà il sole o pioverà ancora? Sarà inverno o già primavera? È importante saperlo perché allo stadio Marcello Melani da sempre quando piove… piove, anche nei posti al coperto. Scende l’acqua in tribuna, ci sono torrentelli in tribuna stampa e, nemmeno se l’avesse immaginato Stephen King in uno dei suoi riuscitissimi horror, l’acqua passa dappertutto, persino dai fili della corrente elettrica.

Ci sono giornalisti e spettatori che, in passato, sono rimasti a sedere al loro posto, imperterriti, con l’ombrello aperto per ripararsi. Un grazie, ne converrete, lo merita il Comune di Pistoia per la celerità con cui risolve i problemi. Addirittura qualcuno, pensando a quanta acqua ci siamo presi, tutti, settimane addietro scuoteva la testa: “mamma mia, con tutto l’eternit che c’era nella copertura… ” (e che è stato finalmente rimosso a causa dell’ormai famosa tempesta di vento del 5 marzo 2015, anticipando, come ebbe modo di affermare l’assessore allo sport Mario Tuci, di un paio di mesi una decisione ormai presa. Sì, dopo decenni… ).

Se l’amministrazione comunale pistoiese, che sta festeggiando Pistoia Capitale italiana della cultura e che pare non essersi ancora ripresa dai brindisi, volesse… oltre a mettere qualche toppa in qua e là affinché non piova dove non dovrebbe, potrebbe anche sistemare l’impianto audio. Che serve agli speaker per poter dare lettura della formazione e comunicare tante deliziose pubblicità raccolte dal già citato Ferrari, ma sarebbe prezioso per motivi di ordine pubblico, visto che lo utilizzano anche le Forze dell’Ordine.

Ci siamo informati: con 10mila euro, spicciolo in più spicciolo in meno, avremmo un impianto ad hoc che farebbe ascoltare la voce di chi parla, la musica al giusto volume (che ora riesce ad assordare tutti), insomma eviterebbe scenette come quella dello speaker che prima legge e poi chiede ad alcuni tifosi, dislocati nelle varie parti dell’impianto, se si è sentito. Tutto molto bello.

P.S. – Ah, ma l’impianto audio rientrerebbe nella manutenzione ordinaria o… straordinaria? Perché fosse nella prima, toccherebbe alla Pistoiese, che gestisce la struttura. In sostanza, qualcuno dovrebbe mettere mano al portafoglio perché c’era soltanto una persona che faceva i miracoli, ma non abitava a Pistoia.

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