calcio. MA LA PISTOIESE SAPRÀ ANCHE ATTACCARE?

Il presidente della Pistoiese in un’immagine di esultanza [da La Nazione]
PISTOIA. Davanti a pochi intimi, vuoi per l’orario folle deciso dalla Lega Pro (da chi in particolare? Ci piacerebbe conoscere il genio che fa di tutto per affossare il calcio della terza serie) vuoi per gli ultimi risultati deludenti e uno stadio Marcello Melani sempre più fatiscente che certo non invoglia ad accorrere in massa, la Pistoiese ha bloccato la capolista Alessandria.

Un bel punto, di quelli pesanti, conquistati con spirito di sacrificio, voglia di lottare, dal primo al novantesimo e oltre, da un gruppo di ragazzi che non ha lesinato energie e impegno. Il nuovo allenatore, Gianluca Atzori, è stato intelligente e scaltro a non prendersi meriti, concedendoli tutti ai calciatori arancioni: i pochi allenamenti effettuati come preparazione alla sfida non potevano aver cambiato le cose in modo repentino e radicale.

In realtà, involontariamente, il neo trainer un merito ce l’ha: non aver dato alibi ai giocatori, che non avevano scuse: o giocavano bene o giocavano bene. Non c’era un dejà vu come Remondina, c’era un tecnico nuovo e sappiamo tutti come gli atleti sappiano ritrovarsi in casi come questi. Per mettersi in mostra, per farsi prendere in considerazione, specie coloro che sin qui sono stati impiegati meno o non hanno combinato granché.

Ma per conquistare i playoff, l’obiettivo dichiarato dal presidente Orazio Ferrari, ci sarà bisogno di altro e Atzori, che è navigato, da ex difensore vecchio stile, lo sa bene: è necessario vincere le partite possibili, attaccando e concretizzando la mole di gioco svolta.

Allora la domanda è una soltanto: riuscirà la Pistoiese a fare la partita così come ha saputo erigere le barricate dinnanzi ai grigi piemontesi? Questi ultimi non sono passati, ma gli arancioni sapranno penetrare le retroguardie avversarie? Basterà il ritrovato spirito di squadra o torneranno a evidenziarsi le lacune tecniche di una rosa tutto di un tratto divenute colpe gravi, gravissime tecnico-tattiche di Gian Marco Remondina?

Che, così come va il calcio odierno, è già stato scaricato da tutti o quasi gli addetti ai lavori, visto il comportamento sabato scorso di chi conta zero virgola zero e crede di contare qualcosa (o saper contare 1, 2, 3, stop). Poveretti.

Vogliamo sperare di sì, anche se crediamo che questa squadra vada rivista. Intanto godiamoci il punto e, semmai, evitiamo di pontificare, in un senso o in un altro.

N.B. – Gli spettatori diminuiscono gara dopo gara, i tifosi preferiscono starsene a casa, di giovani e giovanissimi sempre meno sulle tribune del “Melani”. Ma la Pistoiese non stava lavorando bene, benone nelle scuole? Se questi sono i risultati… olé!

[Gianluca Barni]

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