PISTOIA. “Compagni, contrordine: niente presentazione”. Alla Pistoiese è bastato un metaforico temporale, uno di quelli estivi che purtroppo qualche danno lo fa (l’1-4 di Coppa Italia col Prato), per cambiare i programmi. Giovedì prossimo 25 agosto era stata fissata la presentazione ufficiale: non solo della prima squadra maschile, ma anche dei neonati Academy e Calcio Femminile Pistoiese.
Lo scenario scelto, maestoso e forse troppo ambizioso, era la splendida Piazza del Duomo, che se alle 17, 17.30 riempi con 4, 5 o 6 persone è conto, con 400-500 tifosi un altro.
La motivazione ufficiale è un’altra: nessuna presentazione perché le varie formazioni devono essere completate, considerato che la sessione estiva del calciomercato si chiuderà il 31 agosto prossimo. In realtà il derby perduto, e proprio tra le mura amiche dello stadio Marcello Melani, parrebbe avere lasciato preoccupanti scorie. Che il calciomercato si sarebbe concluso a fine mese lo si sapeva da tempo.
Decisione giusta? Sbagliata? Non entriamo nel merito (anche se qualcuno, più realista del re, ha parlato addirittura di motivi di ordine pubblico. Giustificazione fragile e sciocchina). Facciamo presente soltanto che non avere ancora compreso, nel 2016, che occorre equilibrio, nello sport come nella vita, è grave.
Da parte soprattutto degli addetti ai lavori – che non dovrebbero esaltarsi per una vittoria né deprimersi per un k.o., pur inopinato e sconcertante che sia – e del pubblico di appassionati. Si sa bene che una stagione, pur esaltante che si riveli, cela sempre insidie e trabocchetti.
Nulla è regalato, niente è facile. Bisogna sudare per arrivare al successo, per aspera ad astra, attraverso le asperità si giunge alle stelle.
Ripensate un attimo alle compagini arancioni che ottennero le ultime due promozioni in B: entrambe persero la prima di campionato, ambedue in trasferta (corsi e ricorsi storici? Anche in questa stagione la prima partita è fuori casa). Che cosa avrebbero dovuto fare i rispettivi tecnici, Clagluna e Agostinelli? Fasciarsi la testa prima di essersela rotta?
Calma e gesso, allora. Non è edificante soccombere in casa con un così roboante punteggio (e non solo contro il Prato). Ma come ricordava il mai abbastanza rimpianto Boskov, meglio perdere una volta 4-1 che quattro volte 1-0: tra saggezza popolare e banalità. Giacomo Chabannes, signore de La Palisse, e il Catalano di “Quelli della notte” insegnano.
Insomma: della presentazione rinviata a data da destinarsi (probabilmente alla prossima settimana, se la Pistoiese non perderà nella tana della Lupa Roma, immaginiamo) ce ne faremo una ragione. Ma invitiamo tutti ad avere equilibrio, anche nel tifo. Poi è più bello fare festa. Garantito.
[Gianluca Barni]