campi bisenzio. SOLIDARIETÀ SUI GENERIS

campi-bisenzio-palio-pecora-16CAMPI BISENZIO. Ecco una lettera in difesa degli animali inviata da una lettrice.

Gentili signori e signore,
ho appreso dal sito web del Comune di Campi Bisenzio che a Campi Bisenzio (Fi) domani 10 settembre si svolgerà il 2° Palio della Pecora:

http://www.comune.campi-bisenzio.fi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9237

“La Pecora, nelle sue diverse elaborazioni gastronomiche, è il piatto tipico di Campi Bisenzio. (…) I modi più diffusi per cucinarla sono in umido o “alla campigiana” (e col sugo si usa condire la pasta, preferibilmente penne o pappardelle) ed alla brace o “scottadito”. Per celebrare il suo piatto tipico, la ProCampi-pro loco di Campi Bisenzio, in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha deciso di promuovere (…) il II Palio della Pecora, gara gastronomica basata sulla preparazione della pecora in umido organizzata dallo Chef Leonardo Romanelli. (…) I cuochi si sfideranno per decretare il migliore (…).”
Nella comunicazione di iscrizione si precisava http://www.piananotizie.it/aperte-le-iscrizioni-al-palio-della-pecora/ “I criteri di valutazione utilizzati (…) dalla Giuria saranno l’aspetto visivo (colore), il profumo e aroma, la compattezza, il gusto e l’equilibrio di gusto e sapori.”
Tutte queste caratteristiche si riferiscono ad animali massacrati in nome di una gara gastronomica.

È il secondo anno che si tiene questo evento sanguinario, non curandosi di quanta sofferenza comporti. I recenti drammatici eventi sismici hanno spinto Campi Bisenzio a dare una dimostrazione di solidarietà: http://www.piananotizie.it/lincasso-del-palio-della-pecora-destinato-ai-terremotati/ «L’incasso del Palio della Pecora destinato ai terremotati. (…). È quanto ha deciso l’amministrazione di Campi Bisenzio che (…) destinerà l’incasso della serata interamente alle popolazioni vittime del sisma».

La solidarietà è doverosa e lodevole ma non sempre suscita slancio, anzi, semina scetticismo e perplessità per gli interrogativi che pone. Il principio della solidarietà non dovrebbe mai essere distinto dal principio del danno, pena la decadenza del principio stesso. Non si aiuta qualcuno a danno di qualcun altro, a maggior ragione se questo aiuto si traduce in un massacro. Il fine dell’iniziativa è ottimo, il mezzo è pessimo perché, a proposito di terremoto, al Palio della Pecora ci sarà un cumulo di macerie di corpi straziati diventati ingredienti di una gastronomia sanguinaria.

Nell’iniziativa sono coinvolti anche alcuni circoli Arci che si prestano a promuoverla e a venderne i biglietti, in barba a ciò che è scritto sullo Statuto nazionale dell’Arci, Art. 3 “Sono campi prioritari di iniziativa dell’associazione:… aa) l’impegno per la difesa della dignità degli animali, contro ogni forma di violenza esercitata nei loro confronti, dal fenomeno dell’abbandono alle pratiche della vivisezione e dei combattimenti, e per l’attuazione di attività di ricovero e iniziative per l’affidamento e l’adozione;” http://www.arci.it/chi-siamo/statuto/

L’Arci si guarda bene dal prendere le distanze da allevamento, macello, caccia e pesca. Mi chiedo che cosa ci sia di dignitoso nell’uccisione e nella macellazione di animali per fare una gara gastronomica e, considerata la condanna della violenza da parte dell’Arci, mi chiedo se i circoli Arci in questione si rendano conto della violenza esercitata su un animale destinato ad allevamento, macellazione, caccia, pesca per diventare cibo. Allevare, cacciare, pescare, macellare e mangiare animali è legale ma non tutto ciò che è legale è moralmente accettabile: l’Arci lo sa bene, proprio in virtù delle battaglie che conduce, e proprio per questo mi aspetto da un circolo Arci un messaggio diverso, una scelta che lasci fuori il cibo animale.

Credo che la solidarietà, valore caro all’Arci, non sia a senso unico, quindi bisogna iniziare a guardarsi intorno, aprendosi a una visione più ampia della vita animale. Se l’Arci lotta per i diritti con forza e determinazione, rivendica libertà e rispetto, combatte logiche distruttive e di potere, mi chiedo come sia possibile che per l’Arci le scelte alimentari non abbiano ancora assunto il peso che dovrebbero avere proprio in funzione delle argomentazioni e dei principi su cui l’Arci è fondata. Il cibo non è solo cibo. Il gusto personale non giustifica il diritto di disporre di esseri senzienti come una risorsa a uso e consumo degli esseri umani perché il diritto alla libertà non è una prerogativa esclusiva dell’essere umano. Non può esserci libertà dove esiste prevaricazione e scegliere come nutrirsi è la scelta più semplice che può diventare la più rivoluzionaria.

L’amministrazione comunale di Campi Bisenzio è costituita da un Sindaco quarantenne e una Giunta di trentenni e quarantenni ma la loro mentalità è quella dell’età della pietra, quando questi menù erano necessari, in certi casi indispensabili.

L’informazione sul consumo di animali come cibo è sempre più diffusa e accreditata e indirizza a una scelta etica, salutistica, ecologica, sociale, economica dalla parte opposta rispetto a quella a cui indirizza il palio di Campi Bisenzio http://www.saicosamangi.info/

Uno dei tanti studi sul futuro dell’alimentazione umana ci fa capire che la strada da prendere è un’altra http://www.movimentoantispecista.org/dossier-alimentazione-umana-il-futuro-della e mi auguro che a Campi Bisenzio la si prenda per uscire dal pal-i-olitico.

Paola Re
Responsabile petizioni Freccia 45
Associazione per la protezione e difesa animale
http://www.freccia45.org/

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