campi nomadi. IL TERZO SARÀ IN PIAZZA OPLÀ?

Rifiuti davanti le roulotte
Rifiuti davanti alle roulotte

PISTOIA. Partendo dal presupposto che i pregiudizi hanno sempre un fondo di verità, a meno che non si voglia considerare idiota la maggior parte dei viventi, torniamo su una questione per la quale abbiamo già speso varie ampolle di inchiostro.

Abbiamo la fortuna, noi pistoiesi, di avere in città ben due campi nomadi: uno situato dietro il nuovo ospedale San Jacopo, l’altro in zona Sant’Agostino.

Da quest’ultimo provenivano i simpatici guaglioni che alla stazione pestarono due adolescenti pistoiesi. Giusto per fare una risata, il caporione del quartetto venne spedito ai domiciliari: di nuovo al campo rom.

Dall’altro campo, quello dietro la struttura ospedaliera nuova di zecca, invece, provengono montagne di rifiuti che i fratelli nomadi scaricano proprio davanti alla cappella del commiato. Della serie, se l’aria che si respira in questa zona non è già abbastanza insopportabile, ci pensiamo noi a renderla migliore e più profumata.

Pare però che da qualche tempo la nostra fortuna sia aumentata, poiché in Piazza Oplà e nel parcheggio di fronte (per la verità, soprattutto in quest’ultimo) si sono insediate stabilmente roulottes e piccoli camion che ospitano “varia umanità”.

Roulotte davanti Piazza Oplà 2Abbiamo già scritto dell’insediamento in Piazza Oplà, facendo presente le nostre perplessità riguardanti sia la natura di quella sorta di accampamento, sia l’immondizia che i residenti scaricavano in giro per la piazza.

Adesso ci risiamo. Le foto allegate parlano chiaro, e a chi non si fidasse consigliamo un giretto da quelle parti: non più tardi di stamani una bambina si faceva lo shampoo alla fontana per il rifornimento dei camper.

Perché effettivamente si tratta di una zona frequentata da camper e roulottes, perché farle prendere l’aspetto di un terzo campo nomadi?

Tutti lo sanno ma pochi lo dicono, ma con buona pace del nostro beneamato rosso Presidente Rossi, i campi nomadi non sono esattamente dei centri educativi…

[Lorenzo Zuppini]

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