PISTOIA. All’ingresso della piazza del Duomo venendo da via degli Orafi, Massimiliano Sforzi, consigliere comunale di Sel, sta raccogliendo le firme per i 4 referendum anti austerità, sotto il sole cocente, con un afflusso considerevole di cittadini desiderosi di firmare, di partecipare contro le misure economiche sottoscritte da Monti e rivelatesi fallimentari.
Con i referendum, infatti, si chiede l’abrogazione di alcune norme che prescrivono modi di attuazione del principio di equilibrio dei bilanci che la Costituzione non prevede, né l’Unione Europea impone.
Le disposizioni che sono oggetto dei quattro quesiti, infatti, impongono o consentono decisioni pubbliche inutilmente vessatorie e pericolosamente restrittive per l’economia, il lavoro, lo sviluppo del Paese – tanto Monti e il suo fu governo non hanno problemi di sussistenza.
Uno degli slogan coniati per questa crociata sotto cui si chiama il popolo sovrano a dire la sua è “Sì alla fine dell’austerità, sì all’Europa del lavoro e di un nuovo sviluppo”.
Tanto è grave e preoccupante la situazione economica italiana odierna che si sono riuniti un po’ tutti i diversi pensieri: dalla Cgil a Baldassarri ex An, a Salvi ex Ds, Ugl, Rifondazione Comunista e così via.
Nell’immagine oltre a Sforzi si nota Giorgio Federighi, uno dei promotori dell’iniziativa a Pistoia, che aveva perfino sostenuto Monti.
D’altro canto l’articolo 2 della Costituzione dispone un dovere inderogabile di solidarietà politica, ovvero ci chiede di partecipare, il più possibile informati, alle decisioni che riguardano la comunità nazionale.
Firmiamo, fratelli! E buona firma a tutti.