PERCHÉ IL PURO PD IL POTER NON PERDA
SPUTA AL ROZZO SALVIN, PEZZO DI MERDA!
Teoria e tecnica della democrazia
secondo l’insindacabile giudizio delle toghe rosse
SONO INCAZZATI neri i compañeros; non hanno potuto festeggiare il 25 Aprile e il 1° Maggio. Sono afasici, politicamente dislessici e cerebralmente obnubilati. Sono perennemente in terapia intensiva mentale. Pensavano che il popolo si riversasse nelle piazze, alla faccia del distanziamento sociale, per poter celebrare i loro feticci.
Allora si buttano, a peso morto, su alcune frasi, pesanti quanto si vuole, ma sacrosante perché rivolte a tagliagole professionali e di “razza” islamica, pronunciate da un consigliere comunale che, evidentemente, rifugge il politicamente corretto e parla al popolo che la pensa come lui.
E se il popolo, nella “vulgata” catto-comunista la pensa come questo consigliere, allora il popolo non è più tale, ma diventa un qualcosa di innominabile che va educato con i “noi permetteremo”, “noi faremo”, “noi vi consentiremo”, e via a seguire, con il sorrisino ebete e compiacente di Maria Elena Etruria e del suo compagno di branda, il bullo Matteo.
Insomma, per essere popolo bisogna andare a suonare le campane al parroco, andare a messa (tutto minuscolo) e magari stendere in chiesa i cenci per il ramadan, comprendere il giuoco, fare carriera politica che significa nutrirsi con e dentro le nostre tasche e poi, gaudeamus igitur!
Ma i tempi di Vannino sono finiti e che il “nostro” si goda la sua lauta pensione, pardon, vitalizio, alla faccia vostra, cari compagni. Io la mia elemosina a gente di questo livello la offro volentieri con la speranza che chi adesso comincia a comprendere, si adoperi perché certe schifezze non abbiano a perpetuarsi nei secoli a venire.
Ci voleva questo virus sgangherato, sapientemente usato e pervicacemente sfruttato a fini politici, per far comprendere che non di solo pane vive l’uomo. Pure la chiesa ufficiale del pampèro Bergoglio (ma non la chiesa vera) ha mostrato il suo razionalismo etico e la sua stessa negazione di essere chiesa vera nel sacrosanto diritto alla preghiera comunitaria nei luoghi deputati, chiudendo chiese e quant’altro potesse offrire una ipotetica consolazione al dì fatale.
Una chiesa veramente conciliare e succuba del potere temporale di una manica di buffoni che vorrebbero rappresentarci in base al principio tristemente noto, ma applicato, dell’educarne uno per educarne mille: Mao e Brigate Rosse docent.
Ad alcuno apparirà inverosimile, ma a me, no: avrei voluto celebrare anch’io il 25 Aprile per ascoltare i peana su Manrico Ducceschi, detto Pippo, e su Silvano Fedi, entrambi partigiani anarchici e veri combattenti anticomunisti del regime fascista; mettendoci la faccia e, purtroppo per loro, non solo quella.
Messo in cantina Moranino, l’assassino comunista per eccellenza della resistenza, medagliato d’oro dal per niente compianto Saragat in cambio di una seggiola quirinalizia, adesso avremmo voluto ascoltare le “storielline” ad uso e consumo dei soliti idioti a cavalcioni dell’asino volante.
Sono contento per Silvano Fedi e Manrico Ducceschi; riposino in pace assieme a Mafilas Manini e Ruy Blas Biagi, della opposta sponda: tutti Uomini e combattenti. Però mentre sappiamo come morì Mafilas Manini (di malattia) e Ruy Blas Biagi (fucilato dagli inglesi alle cave di Maiano, vicino Firenze all’età di 22 anni), molto meno sappiamo della fine di Silvano Fedi, tradito (da chi?) e catturato dai tedeschi; e meno ancora di Manrico Ducceschi, trovato impiccato senza motivo a guerra finita.
Ci sarebbe piaciuto ascoltare le nuove verità storiche su questi due ragazzi del Forteguerri di Pistoia, che stranamente solo ora vengono riscoperti.
Dei tagliagole, delinquenti e assassini “subumani”, che hanno tenuto prigioniera Aisha Romano, e delle polemiche artatamente sollevate da una opposizione complice del disfacimento di Pistoia da settanta anni, non ce ne può fregare di meno.
Compagni, fatevene una ragione: siete dei cadaveri e neppure combattenti, cecchini senza mira e con le dita fragili e tremule. Come le candele che si spengono, prima o poi.
Ma si spengono.
Felice De Matteis
[redazione@linealibera.it]
Diritto di critica
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E le stelle
stanno a guardare…?
Vi risulta che il Senatore
abbia fatto sentire
la sua voce
sulla questione
Lorenzo Galligani?
LIBERATE L’ITALIA E IL SUO POPOLO
DA QUESTA DEMOCRAZIA DI STATO!