L’appello di amministratori di condominio e spurghisti: “Ripetere il modello Emilia Romagna”. Il presidente di Anaci Prato Pistoia, Alessandro Bari, e il vicepresidente del Consorzio Spurghisti Associati, Massimo Durgoni, chiedono al governatore Giani una deroga immediata per il conferimento di acqua e fango in determinati punti del Bisenzio: “Serve una deroga normativa altrimenti si lasciano le famiglie sott’acqua per giorni”
PRATO. “Stiamo ricevendo tantissime telefonate di famiglie pratesi disperate che non sanno come fare a liberare abitazioni e cantine da acqua e fango. Chiamano noi amministratori di condominio perché sperano di potere ottenere una soluzione in tempi brevi.
A nostra volta stiamo contattando le aziende di spurgo per utilizzare i loro mezzi come idrovore. Il problema però sono le modalità di conferimento di acqua e fango rimosse dagli appartamenti: portarle a Gida o negli impianti di depurazione della Toscana è semplicemente impensabile.
Significa mettere in fila per ore tutti i mezzi davanti agli impianti, perdendo tempo preziosissimo che potrebbe essere utilizzato per liberare altre case. Per questo chiediamo alla Regione Toscana di ripetere il modello Emilia Romagna, concedendo una deroga che consenta di conferire acqua e fango direttamente in determinati punti del Bisenzio”.
È l’appello di Alessandro Bari, presidente di Anaci Prato e Pistoia (l’associazione degli amministratori di condominio), che viene rivolto al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Tante realtà del territorio, infatti, sono a disposizione per aiutare il sistema di protezione civile pratese e regionale, ma servono anche norme specifiche per regolarne l’attività. A condividerne in modo congiunto l’appello è anche il Consorzio Spurghisti Associati, che raggruppa 46 aziende del settore fra Prato, Firenze, Pistoia, Valdelsa e Valdarno. Il vicepresidente del Csa, Massimo Durgoni ha chiesto e ottenuto in queste ore un incontro col sindaco di Prato, Matteo Biffoni “per trovare una soluzione alla situazione critica attuale e non creare ulteriori problemi in prospettiva dei prossimi giorni”.
La richiesta congiunta di Anaci e Csa è quella di una deroga, proprio come avvenuto nei mesi in scorsi per l’alluvione in Emilia Romagna, nel territorio di Faenza. “La situazione è drammatica – sottolinea Durgoni —, e purtroppo senza un cambio di normativa rischiamo di essere sempre più lenti nel liberare famiglie e aziende da acqua e fango.
Montemurlo, Seano, Campi Bisenzio, alcuni quartieri di Prato sono in una situazione di disperazione. E sicuramente non si può pensare di fare defluire acqua e fango nei tombini, perché significherebbe ridurne la portata in caso di nuovi fenomeni piovosi. Serve quindi una deroga normativa, che aumenti la capacità di intervento degli spurgo e più in generale di tutti coloro che sono autorizzati a liberare professionalmente cantine e case. Una deroga che valga anche per tutti i comuni limitrofi alla realtà pratese, creando un unico sistema condiviso”.
Bari e Durgoni ricordano anche come il sistema Emilia Romagna abbia funzionato in maniera “immediata”. “Le famiglie sono disperate – concludono —. La deroga in Emilia Romagna è stata firmata nell’arco di pochissime ore. E della stessa celerità abbiamo bisogno adesso in Toscana”.
[stefano de biase]