AGLIANA. Caos nel Consiglio comunale di ieri che ha visto la sessione sospesa per oltre un’ora e poi definitivamente rinviata alle 19 di giovedì 22 dicembre.
I punti all’ordine del giorno numero 5 (Piano per il commercio), 6 (Approvazione di un regolamento) e 7 (Fusione gestore unico Alia) sono stati bloccati a seguito dell’appunto del gruppo Agliana in Comune sul mancato invio dei documenti a tutti e tre correlati da approvare durante la seduta.
L’errore sarebbe riconducibile – pare – alla responsabile della ragioneria, Tiziana Bellini, che non avrebbe assolto la spedizione telematica nel termine previsto per legge di almeno 24 ore precedenti alla seduta stessa.
Negligenza, a questo proposito, anche per la segretaria generale D’Amico e il Presidente Nerozzi? Molti documenti sono arrivati addirittura nella stessa giornata (come il famigerato parere dei sindaci revisori per Alia) risultando impossibile per i consiglieri studiarli tutti a dovere, specie quelli sulla fusione delle varie realtà locali nel gestore unico dei rifiuti.
La contestazione non era davvero una pura formalità dal momento che si trattava di oltre settecento pagine di atti contrattualmente rilevanti e noi ne avevamo già parlato.
Una leggerezza non da poco che ha impegnato il Presidente Nerozzi a una congestionata interruzione per una riunione dei capigruppo.
Stranamente solo dopo la prima mezz’ora è stata chiamata la Segretaria Generale D’Amico in “saletta” a cercare di sbrogliare l’annodatissima matassa.
Assente Tiziana Bellini, dirigente della Ragioneria, responsabile delle tardive comunicazioni che neanche i contributi dell’imbarazzata Segretaria Generale sembrano aver appianato fino all’interruzione definitiva del consiglio.
È tuttavia necessario ricordare che questo non è un episodio isolato per il consiglio comunale: anche la Consigliera Salaris nel suo intervento si sarebbe “tolta qualche sassolino” andando in soccorso della minoranza e sottolineando le falle presenti nell’organizzazione dei lavori comunali.
L’argomento del punto 7 per la fusione delle strutture del territorio in Alia, sembra essere stato il vero “punto di fusione” per la rissa, data l’importanza che rileva e le forti criticità nell’istruzione dei documenti che evidenziano incongruenze tra le continue rassicurazioni di Franceschi del Cis sulla cessione dell’impianto di incenerimento e le pattuizioni contrattuali (Patti parasociali) di cui vi abbiamo già dato conto altrove.
[Alessandro Romiti]
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TANTO PER CHIARIRE
BASTA NON FARE DOMANDE e Agliana è il paese più bello e ordinato del mondo.
Ma se minimo minimo ti guardi intorno e poni delle domande, viene fuori tutto quello che può uscirne in un luogo dove la mentalità bolscevica è il cemento che tiene insieme tutti i mattoni.
Una mentalità che non si situa né a destra né a sinistra, ma che, come Dio, è in cielo, in terra e in ogni luogo.
Torno infatti sopra alla storia della Misericordia, a quella del correttore morale che non crede alla correzione morale, e ai mille altri episodiucoli che incorniciano una realtà rurale sostanzialmente incapace di chiedere e di fare chiarezza su tutto ciò che accade intorno.
Ma il tempo è galantuomo e “alla fine – come scrive un nostro autorevole collega buon fiancheggiatore del Pd – tutto torna”.
Del resto, a casa, ci torna anche Lassie!
e.b.
P.S. – Dimenticavo il caso Nesti-Goduto…
One thought on “caos istituzionale. AGLIANA NON È UN PAESE PER LE OPPOSIZIONI”
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