Una delegazione di insegnanti ricevuta dal Provveditore agli studi
PISTOIA. Una cinquantina di insegnanti precari sono scesi in strada in via Mabellini di fronte alla sede dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Pistoia per rivendicare i propri diritti costituzionali: una delegazione di insegnanti, tra cui i rappresentanti del Comitato Nazionale docenti precari è stata ricevuta dal provveditore agli studi e dai funzionari dell’ufficio. Al centro della protesta l’assurdo modo di convocazione da parte delle Gps e di tutti gli Uffici scolastici provinciali e regionali per quanto riguarda i contratti a tempo determinato nel mondo della scuola.
“Le gps si sono rilevate uno strumento assurdo e confusionario. Cambiando le regole dei gioco in corso d’opera hanno creato un ginepraio di casi e di errori nella assegnazione dei punteggi, cosa che noi prevedevamo già da tempo ma siamo stati sempre inascoltati con un muro, quello del Governo e del ministro, davanti. Nonostante siano uscite queste graduatorie —spiega Giusy Versace in una diretta video— con tanti errori da nord a sud ora assistiamo al problema delle convocazioni che in prima battuta, anche in base ad accordi sindacali, dovevano avvenire in presenza, a piccoli gruppi, scegliendo una palestra o un ambiente abbastanza grande. Questo non è avvenuto e anche lì si sono cambiate le regole in gioco in corso d’opera.
Praticamente abbiamo saputo ieri che queste convocazioni arriveranno in maniera telematica. È stata creata una piattaforma molto semplice, molto spartana, dove ognuno di noi, il candidato che vuole avere un contratto a tempo determinato, deve firmare un modulo, una specie di scheda.
La cosa agghiacciante è che io compilo questa scheda e faccio una selezione di quelle che sono le mie scelte e la scelta primaria che mi da il sistema è la scuola non tenendo conto che in quella scuola ci possono essere tanti tipi di contratti. Si va per scorrimento in quella scuola e non c’è la possibilità di scegliere contratti disponibili in quel momento in altre scuole. Ancora una volta si specula sulla pelle delle persone”.
“La protesta – fanno sapere gli insegnanti —continuerà finchè non saranno fornite risposte certe.Non si può più assistere a questa mortificazione. Chiediamo trasparenza della nomina dei docenti e soprattutto la convocazione in presenza e non tramite un sistema di delega che non soddisfa nessuno. È inaccettabile il cambiamento di rotta nel giro di poche ore, cambiamento – conclude Versace – che non sappiamo se è a livello provinciale oppure arriva direttamente da Roma. Certo è che a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico viviamo ancora in uno stato di limbo e di incertezza. Non ci muoveremo da qui finchè non ci saranno date risposte certe”.
Andrea Balli