LAMPORECCHIO. Veniraj Mariyathas, 35enne di nazionalità cingalese, condannato in contumacia all’ergastolo per l’omicidio della connazionale Ramar Wijayaluchchumy, all’epoca dei fatti 36enne badante di una coppia di anziani, avvenuto la sera del 16 aprile del 2010 a Lamporecchio, è stato arrestato dalla polizia francese a Garges Les Gonesses, comune francese nella regione dell’Île-de-France.
Le autorità francesi non hanno rese note al momento le modalità dell’arresto.
L’uomo era latitante dalla sera dell’omicidio, quando, secondo la ricostruzione dei fatti, probabilmente accecato dalla gelosia per essere stato respinto dalla connazionale, con la quale aveva intrecciato una relazione amorosa ormai conclusa, aveva suonato alla porta dell’abitazione degli anziani coniugi dove la donna era stata assunta ed ospitata come badante.
Era stata proprio la Ramar Wijayaluchchumy ad aprire il portoncino di ingresso e ad essere immediatamente travolta dalla furia omicida del Mariyathas. L’uomo le aveva inferto numerose coltellate che non le hanno lasciato scampo.
Poi, probabilmente aiutato da un familiare, aveva fatto perdere immediatamente le proprie tracce.
Le indagini dei militari della Compagnia di Montecatini Terme e del Nucleo Investigativo di Pistoia hanno ricostruito i movimenti dell’omicida che, a bordo della propria Fiat Punto, era fuggito al nord Italia, viaggiando tutta la notte nel tentativo di passare la frontiera e sfuggire così alle ricerche.
Mariyathas era riuscito nell’intento. Dopo essere entrato in Svizzera, aveva abbandonando l’auto a Berna, in un parcheggio pubblico, raggiungendo Parigi il giorno successivo all’omicidio, dove aveva potuto sicuramente contare sull’aiuto di parenti e conoscenti per far perdere le proprie tracce.
L’auto, segnalata nella banca comune alle forze di Polizia europee aderenti a Schengen, era stata recuperata dalla Polizia cantonale elvetica una decina di giorni dopo i fatti e consegnata ai militari del Nucleo Investigativo.
Nell’abitacolo i militari aveva trovato ulteriori elementi a carico dell’omicida, in particolare le tracce di sangue della vittima.
Le indagini, coordinate dal pm della Procura di Pistoia Giuseppe Grieco, avevano consentito di raccogliere elementi schiaccianti sulla colpevolezza del cingalese, a carico del quale era stato emesso all’epoca un mandato d’arresto europeo.
La vicenda processuale si era conclusa con la condanna all’ergastolo dell’uomo nell’ottobre del 2013.
Alle 12 di giovedi scorso, 6 ottobre, l’epilogo della vicenda con l’arresto dell’uomo in Francia e l’avvio delle procedure di estradizione.
[carabinieri pistoia]