carcere di prato. SARA MAZZONCINI: «ORGOGLIOSA DI ESSERE LA VOCE DEI MIEI ASSISTITI FUORI DAGLI ISTITUTI DI PENA»

Questa mattina sono stata contattata, via mail, anche da un ex detenuto, il quale mi ha detto che un caso analogo era successo nel 2015 nel carcere di Pesaro

La casa circondariale La Dogaia di Prato

 

di SARA MAZZONCINI

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COME HO DETTO oggi nella trasmissione di Radio Radicale, condotta da Rita Bernardini e di cui ero ospite assieme all’onorevole Giachetti ed al consigliere Tinagli, sono fiera che i miei assistiti abbiano preso carta e penna e abbiano avuto la forza di raccontare ciò che era successo.

Purtroppo ad oggi non conosco il nome del collega che si occupava del ragazzo di 23anni, ma voglio comunque esprimergli la mia vicinanza: perdere un assistito non è mai semplice per noi avvocati.

Questa mattina sono stata contattata, via mail, anche da un ex detenuto, il quale mi ha detto che un caso analogo era successo nel 2015 nel carcere di Pesaro.

Questo ex detenuto mi ha contattato affinché io ringraziassi “gli altri compagni di detenzione che hanno scritto la memoria, che hanno avuto coraggio di parlare da dentro che è una cosa molto difficile da fare”.

L’avv. Sara Mazzoncini

“Sono contento – ha detto – che almeno su questo suicidio non ci sia il solito silenzio che avvolge la decine di suicidi che ci sono ogni anno nelle carceri italiane, dovuti al regime di detenzione”.

Spero che questa volta sia davvero l’occasione per parlare di carcere, affinché anche le persone comuni e non solo gli addetti ai lavori, possano conoscere questa realtà, presente in molte città italiane.

Un “sistema carcere” che andrebbe rivisto e modernizzato, un “sistema carcere” a cui purtroppo pochi imprenditori si avvicinano nonostante i numerosi benefici previsti dalla “Legge Smuraglia”.

Un “sistema carcere” che se modernizzato potrebbe e dovrebbe prevedere delle convenzioni con i Comuni per far sì che i detenuti possano passare parte della loro giornata ad occuparsi, per esempio, del verde pubblico: per una funzione retributiva della pena che so potrebbe essere apprezzata da tutti i cittadini.

Di carcere, nel 2020, non si può morire come invece accade.

Voglio sperare che questo episodio che ha portato alla morte di un ragazzo giovanissimo, sia un episodio su cui mantenere alta l’attenzione, un episodio che faccia capire cosa non va e come si può e si deve migliorare.

Per ascoltare la trasmissione di Radio Radicale, cliccare qui

Avv. Sara Mazzoncini
Studio Legale Bonaiuti-Mazzoncini
Componente Gruppo di Lavoro Carcere
della Camera Penale di Prato
[redazione@linealibera.it]


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