CARMIGNANO. Oggi, sabato 26 gennaio alle 17 circa allo Spazio Giovani Comeana nascerà il Presidio di Libera Comuni Medicei “Emanuele Riboli” (Carmignano e Poggio a Caiano). A tenere a battesimo il nuovo presidio interverrà don Luigi Ciotti, presidente di Libera Contro le Mafie.
Il presidio nei comuni medicei nasce su volontà del Coordinamento provinciale di Prato Libera Prato “Calogero Tramuta”.
Sarà intitolato a Emanuele Riboli, il giovane studente di 17 anni rapito in provincia di Varese il 14 ottobre del 1974 mentre tornava in bicicletta da scuola. Il giovane venne tenuto segregato per una ventina di giorni nel bagagliaio di una delle auto degli aguzzini. Furono giorni di una barbarie sconvolgente. Due mesi dopo Emanuele venne ucciso ed il suo corpo quasi certamente fini in pasto ai maiali.
Il presidio è la presenza più prossima di Libera nelle comunità locali. Persegue i fini e gli obiettivi previsti dallo statuto dell’associazione e quelli specifici individuati dall’ufficio di presidenze e dal coordinamento regionale e provinciale. Fa parte del coordinamento e della assemblea provinciale, regionale e nazionale.
È formato da aderenti a Libera e la sua nascita avviene attraverso un percorso formativo e conoscitivo coordinato dal referente provinciale e/o regionale.
I membri del presidio oggi pomeriggio sottoscriveranno alla presenza dello stesso don Ciotti un “patto” approvato dal referente provinciale e/o regionale e la firma stessa costituirà il momento formale di nascita del presidio stesso che come prevede lo statuto di Libera sarà intitolato ad una vittima innocente della violenza mafiosa (presente nell’elenco di Libera).
Il presidio prevede un referente che avrà tra l’altro il compito di garantire lo sviluppo nella realtà di riferimento delle priorità assunte da Libera a livello nazionale, regionale e provinciale e quello di coinvolgere gli enti che aderiscono a Libera nel territorio di riferimento nelle attività del Presidio.
Una presenza quindi importante per promuovere localmente attività di lotta ai fenomeni mafiosi e ai poteri occulti, attività di prevenzione, di ricerca in azioni di solidarietà, di assistenza soprattutto nei confronti delle vittime delle mafie e nell’educazione alla legalità.
Prevista anche la promozione della applicazione delle legge 109 del 1996 e delle successive disposizioni di legge che prevedono il riutilizzo per finalità pubbliche e sociali dei beni confiscati alle mafie e ai corrotti da parte dei soggetti previsti dalla normativa vigente.
[Andrea Balli]