«CARO JOVANOTTI, TI SCRIVO…»

Lettera a Jovanotti
Lettera a Jovanotti

PISTOIA. Le Rsu Call&Call Pistoia hanno scritto una lettera aperta a Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che in un incontro presso il Polo delle Scienze Sociali all’Università di Firenze nei giorni scorsi ha difeso il “lavoro gratis” pur mettendo alcuni paletti per poi ribadire che il proprio pensiero era stato travisato dai giornalisti.

“Ora va bene tutto, ma io di passare come quello che oggi avrebbe detto che è giusto lavorare gratis non ne ho nessuna intenzione, per il semplice fatto che non l’ho detto e non lo penso” – così si è giustificato lo stesso artista sulla sua pagina facebook. “Se qualcuno ha voglia e tempo di ascoltare quello che ho detto – ha proseguito – questo è il link della JovaTv dove c’è tutto l’incontro http://www.jova.tv/università-di-firenze.

Ecco cosa hanno scritto le Rsu rivolgendosi al cantante di Cortona. Un lungo testo inviato per copia anche all’onorevole Poletti, Ministro del Lavoro sotto il governo Renzi:

Egregio sig. Jovanotti,
siamo i delegati sindacali dell’azienda Call&Call Pistoia filiale di La Spezia che si occupa come già il nome può lasciare intendere di call center.

Le scriviamo in merito a tutte le polemiche che si sono alzate attorno a lei dopo quella geniale e gratuita lezione che ha tenuto all’università di Firenze nella facoltà di scienze sociali.

Durante la lezione che ha tenuto lei ha affrontato diversi temi sensibili ai giovani, fino addirittura ad invogliare e a invocare la diffusione gratuita del lavoro giovanile.

Appena abbiamo letto le sue parole, tra di noi delegati, appartenenti a una sigla sindacale che ha sempre fatto tesoro della tutela del lavoro e dei valori della sinistra, ci siamo guardati negli occhi e increduli abbiamo tutti all’unisono commentato: “finalmente Jovanotti si è accorto di noi!!”.

safe_imageE abbiamo festeggiato! Aperte le nostre bottigliette di acqua minerale da 50 cl e brindato alla sua salute. E adesso le spieghiamo il perché.

Noi operatori di call center sono già da molti anni che lavoriamo “gratis” ma nessuno ci aveva reso merito dei nostri oscuri atti di generosità.

In Italia il settore dei call center attualmente da lavoro a circa 80.000 persone, e molte di queste, non tutte ahinoi, lavorano gratis.

Le portiamo ad esempio il caso di Taranto, dove sono stati trovati alcuni call center, alcuni aperti addirittura in centro città, dove le persone che ci lavoravano dentro venivano pagate 9 € per l’intera giornata, e pare che questi 9€ siano stati imposti dal loro datore di lavoro che ha obbligato i propri dipendenti a prendere il vile denaro, altrimenti sarebbero stati ben lieti nel prestare il proprio tempo e lavoro in modo del tutto gratuito.

Poi le facciamo anche l’esempio dei call center “Infocontact” in Calabria, dove siamo riusciti dopo una lunga lotta a vederci ridotto il nostro orario di lavoro, quindi da full-time a part-time e da part-time al 75% delle ore lavorate, al part-time al 50% e quindi con una considerevole decurtazione della busta paga; oppure vogliamo ricordare i colleghi di Teleperfomance, call center di Taranto dove nel 2013 è stato applicato un accordo che ha portato un bel taglio della paga mensile, per cercare di salvare il posto di lavoro.

E oggi che l’accordo sta per scadere, la proprietà di Teleperfomance per ringraziare i suoi dipendenti dello sforzo che si sono sobbarcati, sta minacciando la vendita dell’azienda ad altre società.

Lavorare gratis
Lavorare gratis

Ma risalendo lo stivale non mancano altri esempi da citarle; è questione di oggi il licenziamento collettivo di 415 persone a Guasticce, in provincia di Livorno, licenziate giustamente e tolta la commessa perché non disponibili a lavorare gratuitamente.

Rimanendo in Toscana le faccio l’esempio di Answers, un call center di Pistoia, che dava lavoro a 500 persone, perlopiù donne monoreddito, che nel 2008 dopo la cessione a una società fittizia chiamata “Omega” hanno lavorato per ben 3 mesi senza ricevere la paga.

Vede signor Jovanotti come noi abbiamo precorso i tempi, i modi e le idee che lei ha portato dentro l’università fiorentina?

Ci sentiamo solo di fare un piccolo appunto; non conviene maturare esperienze né professionalità, anche se gratuite, perché per esempio a Milano, e per la precisione a Cinisello, ci sono nostri 186 colleghi e amici che a fine giugno si vedranno licenziati perché lavorano da oltre 10 anni ed hanno maturato esperienza e professionalità che come prevede la legge, siano riconosciuti in denaro e per questo motivo adesso saranno licenziati tutti loro, e con le proprie famiglie.

Sa perché le diciamo questo? Perché noi operatori di call center siamo sempre un passo avanti, e il nostro non è più un “lavoro da giovani”, no! Il nostro è diventato un lavoro per tutta una vita, in barba e alla faccia degli anni persi e sudati sui banchi universitari a inseguire una laurea e un sogno di giurisprudenza.

Ed alcuni di noi hanno persino “messo su famiglia”. Scellerati!

Noi caro signor Jovanotti siamo questi. Siamo la popolazione silenziosa che giorno dopo giorno fornisce informazioni; sulla bolletta, sull’abbonamento, o sulla carta di credito dopo lo shopping della moglie, e tutto questo viene fatto giorno dopo giorno al misero prezzo di un pezzo di pane e senza nessuna garanzia di lavoro per i giorni che verranno dopo.

Noi delegati sindacali Slc/Cgil della Call&Call Pistoia filiale di La Spezia ci auguriamo che anche voi artisti famosi prendiate esempio da noi, e che facciate entrare le persone gratis ai vostri spettacoli, o quanto meno smetterla di perseguitare i programmi di condivisione file “peer to peer” ed i suoi utilizzatori.

Cordialmente.

 Le Rsu Call&Call Pistoia

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I mimmini perbene vi prendono in giro...
I mimmini perbene vi prendono in giro

 

 

 

MANDÀTELI tutti a casa i vostri piccoli idoli borghesi, i mimmini perbene che si sono arricchiti con i vostri quattrini. Smettete di correre dove vi portano e lasciate che, quando fanno un concerto, si ritrovino soli e senza dindi.

Solo così potrebbero imparare a lavorare gratis anche loro. E si guadagnerebbero la fettunta con il sudore della propria fronte.

Cosa che non hanno mai fatto da quando hanno scoperto di poter vivere – anche loro – di politica…

l.f.

 

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One thought on “«CARO JOVANOTTI, TI SCRIVO…»

  1. Jovanotti chi?….quello che faceva il paninaro negli 80? Il Che Guevara de Cuba insieme a Minà nei 90? Quello di sinistra da Piazza S.Giovanni nei 2000 e che ora, essendo fermamente convinto dei valori della stessa, invece che in un volgare liceo italiano, manda la figlia a fare le superiori in quella piccola ed economica cittadina americana chiamata NewYork?…Lui?…quel Jovanotti?….ma suvvia state sereni….!
    Massimo Scalas
    PS. non ho mai capito cosa ci trovi la gente in Jovanotti…è pure stonato

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