Caro Roberto,
si abbia piuttosto l’umiltà di riconoscere che il Genio Civile ha ormai definitivamente chiuso la questione di San Bartolomeo. Lo ha fatto col Decreto del Segr. Gen. n. 26 del 11/04/13 successivo ad uno specifico e dettagliato studio effettuato dall’Autorità di Bacino del Fiume Arno, per il quale i locali interrati non sono ammessi in aree come quella ipotizzata per il parcheggio, allagabili cioè per tempi di ritorno minori od uguali a 200 anni; qui puoi scaricare alcune informazioni (2013 10 01 Parere GC San Bartolomeo).
Ben venga allora un esercizio di retorica fine a se stessa, ma bisognerebbe preliminarmente specificare le modalità concrete per aggirare le normative che sono e saranno ostative e vietano un’operazione che era e resta, anche a livello teorico, completamente inattuabile.
Hai scritto che il centro ha bisogno di un parcheggio che ha già (Il Ceppo) e che non è utilizzato e quindi non aggiungo altro.
Spetta alla buona politica stimolare innovazioni degne di una smart city per aumentarne la frequentazione e fortunatamente vedo che già sono previsti, per il grande parcheggio di viale Matteotti, sbocchi diretti verso piazza San Lorenzo e via delle Pappe, oltre a quello già presente in piazza del Carmine.
Avresti dovuto invece rivendicare la soluzione dell’area Pupilli, visto che andrà a costituire la più azzeccata scelta urbanistica degli ultimi quarant’anni. Un’urbanistica leggera, funzionale per residenti e fruitori del centro nonché necessaria precondizione per l’eventuale rigenerazione urbana del complesso monumentale della Santissima Annunziata.
Tra l’altro non si registrano problemi di alcuna natura, visto che si tratterà di una struttura modulare, proprio come quelle di cui parlavi qualche tempo fa! Non intendo comunque toglierti la sorpresa: prossimamente le presentazioni istituzionali e dei diretti interessati chiariranno le diverse preoccupazioni al riguardo.
Preferisco poi leggere la tua uscita come un pesce d’aprile ritardato, anche perché altrimenti si dovrebbe apprendere, dietro l’apparente umiltà, l’arroganza di pensare che i cittadini siano così ingenui da accettare, con un giro di parole, cambiamenti di idee su temi così seri. Temi come il secco no al consumo di suolo, per esempio, che relativamente all’area Pallavicini – anche lì tre piani, in superficie ma sempre tre piani – avevi, se non ricordo male, difeso strenuamente senza se e senza ma.
Ricordo infine quando con Marco Cei parlavamo dell’opportunità di qualificare seriamente il sistema del verde della zona est cittadina, da piazza d’armi per l’Arcadia fino a San Marco e passando per l’antico orto monastico di San Bartolomeo.
Ebbene, visto che il tuo comunicato, salvo che non sia partito per distrazione, ha tutto l’aspetto di una burla toscana, ti offro la possibilità di ripensarlo completamente invitandoti ad adoperarti su una possibilità di miglioramento della qualità della vita cittadina, che spesso ripeti, anche su facebook, e che condivido: Pistoia città dei bambini, che personalmente immagino collegata al verde del centro storico.
Ti sfido, in altre parole, e sono disposto a mettermi in gioco anch’io, a proporre sinergie che uniscano le varie realtà, economiche, istituzionali e di categoria, con cui magari sei in contatto, per realizzare finalmente un’area verde multifunzionale nell’area dell’orto di San Bartolomeo, dove ora, solo per la ricorrenza del santo, è un tripudio di giochi, iniziative e partecipazione.
Come saprai dal Comune è già stata formulata una proposta, alla parrocchia, per poter disporre del giardino e attrezzarlo con servizi adatti alla più ampia fruizione. Si tratta dello spazio di terra vergine più esteso del centro e questa proposta non deve essere letta come contro qualcuno, ma a vantaggio di tutti e delle potenzialità attrattive del centro.
Deve essere colta come momento di dialogo tra le varie sensibilità cittadine e come occasione di un serio rilancio, in tanti anni di immobilismo, delle potenzialità inespresse, anche da te ricordate, da parte delle forze cittadine.
Per questo aspetto il tuo prezioso contributo costruttivo, nonché la rete delle tue relazioni per aiutare un’idea moderna e concreata di città a divenire realtà.
Vedi: http://linealibera.it/parcheggio-san-bartolomeo-e-rifondazione-comunista/
Ah, allora è possibile scrivere qualcosa di sensato (nella sostanza e nella FORMA) sul parcheggio di San Bartolomeo senza dover ricorrere a termini offensivi. Mi fa molto piacere leggere questo ottimo articolo di Cristofani (che condivido pienamente a scanso di equivoci), perché conferma quello che avevo avuto l’ardire di scrivere in alcuni miei precedenti commenti: per far civilmente valere le proprie opinioni, non c’è bisogno di utilizzare, come hanno fatto altri commentatori, termini come ‘idiota’, ‘mafioso/lobbista’, ‘figuro’, ‘politicante’, ‘pisciare fuori dal vaso’, ‘trombato’, ‘banderuola’, etc. E non c’è bisogno, se qualcuno fa notare l’uso improprio di tali termini, di scomodare a giustificazione del tutto le sentenze della Corte Europea.
Basta andare al succo della questione sulla base di elementi di merito. Forse sarò perché appartengo oramai ad una generazione passata, ma ritengo che la tolleranza (invito a leggere Voltaire e a guardare meno programmi della D’Urso e della De Filippi), dovrebbe sempre prevalere, soprattutto quando il nostro interlocutore è una persona altrettanto civile, ed a maggior ragione se abbiamo la certezza che esso si sbagli. Saluti.