CARRIERA ALIAS. PRO VITA FAMIGLIA: ABBIAMO DIFFIDATO 25 SCUOLE IN TOSCANA

“Assegnare un nome diverso a uno studente in base a una mera auto-percezione di genere è una procedura dannosa per la sua sana maturazione psico-fisica, ma è soprattutto in aperto contrasto con le normative vigenti in campo amministrativo, civile e potenzialmente anche penale”

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FIRENZE, «Nell’ambito della campagna legale nazionale contro l’ideologia gender in Italia, abbiamo notificato 25 diffide ad altrettante scuole di tutta la Toscana che hanno approvato la cosiddetta Carriera Alias per alunni transgender su pressione del movimento LGBTQIA+, intimandone l’’mmediato annullamento.

Nelle diffide sono esposte le ragioni per cui assegnare un nome diverso a uno studente in base a una mera auto-percezione di genere, per di più priva di una diagnosi di disforia di genere, non solo è una procedura dannosa per la sua sana maturazione psico-fisica, ma è soprattutto in aperto contrasto con le normative vigenti in campo amministrativo, civile e potenzialmente anche penale.

La Carriera Alias, infatti, è un atto viziato da incompetenza in quanto l’amministrazione scolastica non ha alcun potere di modificare il nome anagrafico e l’identità legale di un individuo, e può comportare o incitare alla violazione dell’art. 479 del Codice Penale, che prevede il reato di “Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”.

È sempre più urgente, a livello nazionale, un intervento risolutore del Ministero dell’’struzione per mettere fine una volta per tutte al proliferare incontrollato di questo ideologico abuso giuridico. Questa è solo una delle tante iniziative della nostra vasta campagna — anche con affissioni in tutta Italia, una petizione popolare di oltre 71.000 firme e un sondaggio nazionale — che vuole contrastare una procedura illegale e pericolosa e far aprire gli occhi a dirigenti scolastici e docenti.

Dire no alla “Carriera Alias” è un atto coraggioso e di civiltà da parte delle scuole, perché significa proteggere gli studenti, soprattutto se minorenni, dai rischi che corrono nel consolidare una auto-percezione soggettiva spesso temporanea, che può portare ad assumere farmaci ormonali per il blocco dello sviluppo sessuale o addirittura operazioni chirurgiche anche irreversibili non prive di gravi problematiche per la salute psicofisica dei giovani».

Così Donatella Isca, Referente del Circolo Territoriale della Toscana di Pro Vita & Famiglia Onlus.

[pro vita e famiglia]

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