CARTE D’IDENTITÀ, MANCA CHIAREZZA

Il Palazzo della Prefettura
Il Palazzo della Prefettura

PISTOIA. Dopo i drammatici eventi di Parigi del novembre scorso, abbiamo avviato una verifica sulle modalità di rilascio delle carte di identità per i cittadini extracomunitari della Provincia e abbiamo notato divergenze nell’interpretazione della legge tra i diversi uffici di vari Comuni pistoiesi, con due distinti modi di operare.

Sulla questione è stata presentata un’interrogazione al Prefetto di Pistoia, specificando i quesiti, uno caratterizzato da modalità “auto-dichiarative” del richiedente e l’altro “accertativo” dell’amministrazione.

  1. a) il richiedente si rivolge all’ufficio anagrafe successivamente a una richiesta di iscrizione anagrafica, non ancora accertata e quindi non definita: lo stesso riceve subito la carta di identità.
  2. b) il richiedente si rivolge all’ufficio anagrafe successivamente a una richiesta di iscrizione anagrafica non ancora accertata e quindi non definita; l’ufficio non procede al rilascio della carta, ma aspetta gli esiti dell’accertamento e successivamente al rilascio della carta di identità.

L’ipotesi B è chiaramente più sicura e verificata nel percorso: l’amministrazione, prima di provvedere al rilascio della “carta di identità”, si accerta dei requisiti di residenza del richiedente, escludendo ogni rischio di dichiarazione mendace o equivocata dall’immigrato, magari non ancora proprio padrone della lingua italiana.

A definizione dei chiarimenti la stessa Prefettura, ci ha inviato una risposta informale confermando la correttezza del quesito A e poi ha provveduto con una determinazione del 21 gennaio che ci è apparsa un ossimoro, per il suo paragrafo conclusivo.

Se è vero che “la regolarità degli adempimenti è contrassegnata dall’ipotesi A”, è vero che solo l’ipotesi B, potrebbe evitare l’azione di “recupero (del documento erroneamente rilasciato) e la denuncia all’Autorità Giudiziaria” per un “accertamento negativo”, che sarà comunque da svolgere (come nell’ipotesi B), senza alcuna rinuncia.

Ciò sarebbe causa di sicuri esiti di natura penale, ovvero aumento del carico di lavoro degli uffici giudiziari, affaticati dalla gestione di reati minori in modo costante.

Insomma, la verifica ha permesso di dimostrare come la premessa di una “semplificazione” nel mondo della pubblica amministrazione è in realtà una possibile causa di “complicazione” sul fronte giudiziario.

[Alessandro Romiti]

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One thought on “CARTE D’IDENTITÀ, MANCA CHIAREZZA

  1. il problema di fondo si pone non solo sulle carte di identità, ma su tutte le autocertificazioni.

    In parole povere, con l’intento di sburocratizzare, lo Stato ha dato fiducia ai cittadini permettendo l’autocertificazione.Ma i cittadini si sono meritati, e si meritano, questa fiducia?
    Forse è per questo che in Italia abbiamo tanta burocrazia (faccio un esempio: se nelle fabbriche si rispettassero le norme antincendio, non ci sarebbe bisogno di produrre montagne di carta per avere il CPI)
    Se la burocrazia esiste, e resiste, non è che è anche un po’ colpa nostra?

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