casalvalle. ASSALTI ALLA CAROVANA. ELIA GARGINI PUNTUALIZZA: DA SIGONELLA A CASTELLIN-ELLA (E SENZA CONTE TRA I PIEDI)..

La Delta Force di Salvini e Meloni, che voleva accerchiare la “Carovana”, si è ritrovata con un pugno di mosche. A Serravalle la lealtà del Sindaco verso la propria squadra e quella della squadra verso il proprio Sindaco sono totali, perché non imposte dai partiti ma nate sulla spontanea fiducia reciproca. Anche se si tenta il tiro mancino, anche se si cerca di escludere quelli che potrebbero mettere i bastoni tra le ruote

SE LA LEGA VUOLE ENTRARE

SA CHE FAR: DEVE ASPETTARE

QUANDO IL TURNO ARRIVERÀ

BENE: ALLORA SI VEDRÀ


Elia Gargini se l’è presa perché – dice – lo abbiamo preso un po’ in coglionella. Ma i politici si sono proprio per questo; la satira nasce da lì

 

Caro direttore,
il 29 maggio, dopo il tuo pezzo “appastati e rimpastati” e la mia risposta, che tu pubblicasti e commentasti un po’ in coglionella affibbiandomi dell’iperattivo e confusionario e affetto da “palletico come molti bambini delle elementari”, ci lasciammo in disaccordo: io sostenevo che nulla sarebbe cambiato di lì a poco nella Giunta di Serravalle, tu convinto del contrario. E allora proposi una scommessa: un piatto di penne alla zingara con un Bolgheri – che tu cambiasti nell’aglio, olio e peperoncino.

Bene, spero che nel frattempo tu abbia fatto scorta di Habanero, il mio peperoncino preferito. Perché, caro direttore, io sarò confusionario, iperattivo e rompicorbelli, ma anche stavolta le fonti che ti davano per certo il rimpasto di giunta si sono rivelate poco affidabili.

Io per primo, se ricordi bene, raccontai tre cose: la prima, che era vero che ci sarebbe stato un incontro al quale non ero gradito ai dirigenti di Fratelli d’Italia e Lega – e ironizzai dicendo che di solito non mordo, non graffio e mi lavo le ascelle. La seconda, che a quell’incontro avrebbero partecipato solo i dirigenti provinciali La Pietra e Pira, uno improvvisamente di nuovo interessato a Serravalle (dopo il disinteresse totale degli ultimi anni), l’altra rappresentante dell’unico partito del centrodestra che non appoggiò la candidatura del Lunardi. Terza ed ultima: possibile che volessero un assessore, ma non l’avrebbero avuto.

Roberto Bardelli e Piero Lunardi, come un orologio

In questi giorni ho seguito sul tuo giornale il racconto di quello che hai ribattezzato “L’assalto alla carovana” di Lunardi. Ho taciuto, per aspettare la fine della storia.

È andato tutto come hai raccontato? L’assalto c’è stato o no?

Partiamo dalla fine. Lo stesso Piero Lunardi l’ha dichiarato su Facebook: “la giunta non si tocca”. Potremmo chiuderla qui, tutto il resto sono solo chiacchiere, senza nemmeno il distintivo.

Eppure qualche giorno fa, alla Castellina, si respirava un’aria strana, simile a quella che si respirò a Sigonella la notte tra il 10 e l’11 ottobre 1985.

Per carità, non vorrei mai equiparare una seria crisi internazionale con una bischerata di un piccolo comune. Ma se posso azzardare il paragone (si parva licet componere magnis, diceva Virgilio), il ricordo è andato verso quella notte in cui la Delta Force americana, su ordine del Presidente Reagan, accerchiò un aereo atterrato su suolo italiano e un cordone di carabinieri mandati lì per proteggerlo.

Subito il governo italiano (che all’epoca non era presieduto da Conte o altri lecchini della Germania) fece confluire altri carabinieri dalle caserme vicine, che a loro volta accerchiarono gli accerchiatori americani. Come tutti sanno, quella storia finì con la Delta Force che, venuta in casa nostra a tentare di dettar legge con prepotenza, dovette mettersi la coda tra le gambe e fare ritorno negli Stati Uniti.

Nel caso della “Notte di Castellin-ella” nessun C141 dell’Aeronautica Statunitense è atterrato sotto casa del Sindaco, ma è vero che qualcuno ha tentato il colpaccio, facendo però la fine delle forze speciali americane.

Sigonella. La storia è sempre questione di cordoni e di coglioni. Questi ultimi in due sensi: uomini o palle. Immaginate Conte e la Merkel e confrontateli con Craxi e Reagan. Se il Pd non avesse giustiziato Bettino, quando mai lo avremmo avuto incollato ai coglioni come ora?

È vero quello che hai raccontato, ovvero che l’oggetto del contendere era un assessore per la Lega. Sarebbe subito da chiedersi perché la dirigenza di Fratelli d’Italia – partito promotore dell’incontro – si sia data così da fare non per reclamare una poltrona per sé (opinabile ma comprensibile) ma per fare il bene di un altro partito, la Lega.

Cosa ci guadagnano? Che, con la Lega che vola nei sondaggi ci siano altre giunte da rimpastare e temendo di perdere posti abbiano tentato di ingraziarsi gli amici di Salvini con l’aiuto per la scalata alla Rocca di Castruccio?

Fatto sta, caro direttore, che la Delta Force di Salvini e Meloni, che voleva accerchiare la “Carovana”, si è ritrovata con un pugno di mosche.

La situazione è grave ma non seria, per fortuna. Perché forse i salotti romani e pistoiesi non hanno capito che un gruppo coeso, che basa il proprio impegno sull’amore per il proprio territorio e non sui giochini di palazzo, sugli interessi del proprio orticello o sulla conta delle proprie poltrone è difficile da battere. E che a Serravalle la lealtà del Sindaco verso la propria squadra e quella della squadra verso il proprio Sindaco sono totali, perché non imposte dai partiti ma nate sulla spontanea fiducia reciproca. Anche se si tenta il tiro mancino, anche se si cerca di escludere quelli che potrebbero mettere i bastoni tra le ruote.

Giorgia Meloni. È al corrente delle grandi manovre di Pistoia?

Concludo, ricordando agli amici della Lega che io fui – insieme a Roberto Bardelli – il primo a cercare di convincere i responsabili del loro partito ad entrare nella grande coalizione di Lunardi, e che mi auguro che nel 2022 esponenti della stessa Lega potranno far parte della lista, e magari portare a casa tanti voti da poter eleggere uno, due, tre assessori. Lo stesso vale per Fratelli d’Italia.

“Sicuramente non vado al governo con giochi di Palazzo, ma se ci arriverò sarà perché mi ci hanno spedito gli italiani con il loro consenso e il loro voto”. Lo ha detto la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, pochi giorni fa da Fazio. La Giorgia, saprà cosa succede in quel di Pistoia e dintorni?

In attesa di riscuotere la scommessa, ti saluto in maniera confusionaria e iperattiva.

Elia Gargini

BENISSIMO
MA CI RESTA UN DUBBIO…

Cristiano Giovannelli (Lega). Per ora a cassetta non ci sale. E dopo? Dopo si vedrà…

 

OBBRÀVO Elia, ma… il resto quando ce lo racconti?

La domanda se a Roma dalla Meloni sappiano dei metodi gestionali di FdI del Senatore, come avrai visto, ce la siamo posta anche noi.

Ora resta da osservare attentamente qualcos’altro. Invitare la Lega a farsi alleata, alle prossime, della lista civica Lunardi, potrebbe portare a un cambiamento di pesi e contrappesi.

Voglio dire… Non sarà che, entrando in ballo i salviniani, si pensa di dare un benservito a Federico Gorbi…?

Fateci sapere.

e.b.
[redazione@linealibera.it]


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