CASAPOUND FESTEGGIA IL SESTO ANNO DI ATTIVITÀ

VolantinoPISTOIA. Sabato 8 novembre CasaPound festeggerà il sesto anno di attività in città presso la propria sede storica di via Porta San Marco 161.

Per l’occasione sarà presente anche il vicepresidente nazionale del movimento Simone Di Stefano, già candidato premier e protagonista lo scorso anno del clamoroso blitz alla sede italiana della Commissione Europea in cui è stata ammainata la bandiera della Ue sostituita con il Tricolore, che interverrà a partire dalle ore 17 nel dibattito sul tema “Italia, una nazione da difendere”.

“È un onore per noi – sottolinea il portavoce locale Lorenzo Berti – che Di Stefano sia presente in occasione della nostra festa, per guardare insieme alle numerose battaglie portate avanti a Pistoia durante tutti questi anni e per concentrarsi su quelle future”.

[comunicato casapound]

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3 thoughts on “CASAPOUND FESTEGGIA IL SESTO ANNO DI ATTIVITÀ

  1. Da Comunista, non sono un estimatore della Costituzione Italiana del ’48.
    Ritengo che quella costituzione, anzichè “nata dalla Resistenza”, sia il frutto del compromesso politico fra De Gasperi e Togliatti. Cioè dell’accordo di fondo fra i due più autorevoli rappresentanti degli interessi della borghesia e del “proletariato”, basato su un odinamento sociale rispettoso del, e fondato sul, l’ “interclassismo”. Questo In chiave nazionale.
    Ma che rientrava nel compromesso molto più significativo e politicamente più impegnativo dell’accordo fra i vincitori della Guerra: l’Imperialismo americano da una parte – nella versione capitalista ª, e l’Imperialismo sovietico dall’altra – nella versione socialista –.
    Il disarmo dei partigiani e la larga amnistia per i fascisti (due provvedimenti voluti dal Ministro della Giustizia di un Governo del Re !!!!, il “comunista” Togliatti) rappresentano simbolicamente questa situazione. Il mantenimento pressochè totale di tutto l’apparato burocratico statale – in tutte le sue articolazioni – ereditato dal ventennio fascista, la dice lunga sulla reale volontà di “cambiamento”.

    E se un accordo di quella natura è stato comprensibilmente accettabile ed accettato dalla borghesia, tanto più in quel particolare frangente storico, non si capisce come possa essere stato e sia tuttora ritenuto positivo da forze politiche o partiti che storicamente si sono definiti comunisti e/o che ancora si richiamano a quella prospettiva. Da parte di quest’ultimi, evidentemente, c’è stato e tuttora esiste un “equivoco”, più o meno voluto e/o interessato, sul quale hanno “giocato” in chiave propagandistica.

    Questa lunga premessa mi è servita per spiegare come, nonostante le varie dichiarazioni di facciata, le varie celebrazioni e riti dell’antifascismo istituzionale in occasione delle ricorrenze storiche, il fascismo non è mai stato realmente debellato in quanto non è stato mai realmente combattuto nelle sue fondamenta e nelle sue articolazioni di classe.

    Casa Pound, “i fascisti del terzo millennio” è soltanto il prodotto di una interessata contrapposizione sociale in difesa di un patriottismo e nazionalismo borghese e reazionario. E proprio per questo “tollerata” dalle cosiddette istituzioni borghesi.

    Mario Capecchi

  2. Per non essere frainteso e magari incolpato di un falso storico, voglio precisare che quanto da me affermato in precedenza riguardo ai “(due provvedimenti voluti dal Ministro della Giustizia di un Governo del Re !!!!, il “comunista” Togliatti) …” volevano sottolineare come l’amnistia per i fascisti fu emanata da quel Togliatti che fu “guardasigilli” anche in un governo del Re. Nel senso chiaramente negativo e dispregiativo.

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