CASO LOMBARDI, TORNANDO INDIETRO DI UN PASSO

fascicoli su scrivaniaPISTOIA. Accostiamo per un attimo al marciapiede e spengiamo il motore. Poi riapriamo i giornali e rileggiamo le notizie che ci sono fioccate addosso in questi ultimi giorni. Sul caso Belliti-Di Zanni/Lombardi., intendiamo dire.

Non ci tornano alcuni particolari. E siccome siamo abituati a spaccare il capello in quattro (i filologi non fanno come in generale i filosofi: non vanno per sintesi, ma camminano per analisi – fin troppo, anche), ci cade l’occhio su due storie apparentemente distanti l’una dall’altra, ma che, se rapportate, possono dire, forse, o significare qualcosa.

Di recente la Procura di Pistoia ha chiuso un procedimento dopo circa due anni e mezzo di fascicolo messo in parcheggio su un tavolo. Non vogliamo dirvi a cosa si riferisce la questione, ma, credeteci, è così.

Più o meno nel medesimo periodo di tempo – così almeno sembra – risalta fuori quello che qualcuno chiamerebbe, facendo sfoggio di finesse française, l’affaire Belliti-Di Zanni. Risalta fuori dopo un congelamento e un silenzio fin troppo prolungato: quasi un anno di parcheggio su un tavolo.

Faremmo male se, per un istante, pensassimo che forse l’ex Assessore Lombardi e il suo legale farebbero bene ad approfondire le ragioni di questa specie di “sonno del fascicolo”?

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