cassonetti interrati. IL PD: GRAZIE A TOMASI I CITTADINI PAGHERANNO UNA TARI PIÙ SALATA DAL 2023

Fuori dal centro solo confusione

I cassonetti interrati in corso Silvano fedi

PISTOIA. La scelta di installare molte postazioni di cassonetti interrati all’interno della cinta muraria comporterà una spesa totale che l’assessore Risaliti e il sindaco Tomasi ancora non conoscono, come da risposta all’interrogazione del nostro capogruppo Tripi datata 03/11/2020.

Una cosa è certa: grazie a Tomasi, tutti i cittadini pagheranno una Tari più salata dal 2023, per un servizio che copre una minuscola parte della città.  

Gli altri comuni toscani si stanno muovendo in direzioni diverse, incentivando la raccolta porta a porta per aumentare la percentuale di rifiuto differenziato, con il vantaggio economico per il cittadino e un impatto ridotto sull’inquinamento ambientale.

È giusto far pagare a tutti i cittadini del comune di Pistoia per la comodità di pochi? Esistono quindi cittadini di serie A e di serie B.

Abbiamo letto, pochi giorni fa, della difficoltà di smaltimento rifiuti per il liceo artistico di Pistoia: questo dimostra ancora una volta che,  con i cassonetti interrati, non sono stati risolti i disagi relativi alla raccolta e allo smaltimento.

Perché gravare le casse del Comune — che significa aumentare le bollette per i cittadini — e deturpare molte zone della città storica, senza nemmeno sapere quanto andremo a spendere e senza che questa soluzione porti a risultati migliorativi per l’ambiente?

Fuori dal centro, solo confusione: la raccolta ibrida sta solo creando disparità e incomprensioni tra i cittadini, con una sola certezza: il servizio è insufficiente, la città sporca, i cassonetti spesso rotti e malfunzionanti.

In un momento economico e sociale così difficile, i soldi dei pistoiesi potevano essere investiti in altro modo e in altri settori. Perché, alla fine, sono soldi di tutti noi.

[Pd pistoia]

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