PISTOIA. Lunedì 28 Settembre alle ore 21 su iniziativa dell’ufficio catechistico si riuniscono in seminario vescovile a Pistoia i catechisti della Diocesi e gli animatori dei gruppi di ascolto della Parola di Dio ai quali sarà consegnato il sussidio diocesano di quest’anno sul vangelo di Giovanni (capitoli 13-21).
L’appuntamento, ormai tradizionale, vedrà la presenza del vescovo e del direttore don Cristiano D’Angelo che introdurrà la serata con una riflessione dal titolo “L’architrave che regge la vita della Chiesa è la Misericordia” (Papa Francesco MV 10). L’annuncio della misericordia nella catechesi e nel servizio della Parola”.
La misericordia, come ci ricorda il Papa, è “la sintesi del mistero della fede cristiana” ed è forse la categoria più significativa di questo pontificato che ad essa ha dedicato l’anno Giubilare che si aprirà l’8 Dicembre prossimo e per il quale il Papa ha indicato come “motto” la frase del vangelo “Siate misericordiosi come il Padre” (Lc 6, 36).
Il Papa ci ricorda che questo invito di Gesù è rivolto a coloro che ascoltano la sua parola, e per questo sottolinea che “per essere capaci di misericordia, quindi, dobbiamo in primo luogo porci in ascolto della Parola di Dio. Ciò significa recuperare il silenzio per meditare la parola che ci viene rivolta. In questo modo è possibile contemplare la misericordia di Dio e assumerlo come proprio stile di vita” (Misericordiae Vultus 13). La catechesi, i gruppi di ascolto della Parola di Dio, le varie forme con cui la Chiesa si pone in “religioso ascolto” di essa, è dunque l’attività principale dell’uomo e della donna credente.
Dall’ascolto nascono la fede e la misericordia, perché è dalla scoperta di essere amati gratuitamente e immensamente da Dio che i nostri cuori ritrovano la loro verità più profonda che è il bisogno di essere amati e di amare. Senza questo ascolto si impedisce a Dio ti toccarci il cuore e di purificarlo, senza questo ascolto non c’è capacità di misericordia, non si matura uno stile di vita misericordioso. Senza questo ascolto che diventa capacità, vita, azione, non c’è fede né amore, non c’è la Chiesa.
“Misericordiosi come il Padre” che “fa sorgere il sole che fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (Mt 5, 46). Questo è l’impegnativo programma della vita cristiana verso cui saremo sempre mancanti, per questo non c’è fede autentica senza umiltà e apertura a Dio che ci viene incontro nei nostri fratelli e nei fatti della vita per insegnarci che i primi bisognosi di misericordia siamo noi.
Questa umiltà confidente e piena di speranza, questa apertura che ci fa compagni di viaggio di ogni uomo, questa fiducia operosa fanno di noi il popolo di Dio, i figli del Padre. È questo il cuore dell’annuncio cristiano, della sua catechesi e del suo insegnamento, della sua morale e della sua preghiera.
Questo lo stile e il principale impegno anche per i catechisti e gli animatori di gruppi di ascolto del vangelo che quest’anno guideranno i circa 150 gruppi diocesani di ascolto nella famiglie sui passi del vangelo di Giovanni, leggendo i capitoli 13 a 21, che vanno dalla lavanda dei piedi alle piaghe del Cristo risorto dove Tommaso mette le sue dita.
Sono questi segni di misericordia che guideranno il nostro cammino, le mani di Gesù che si chinano a lavare i piedi dei fratelli e il suo costato ferito che ci è offerto come segno perpetuo del suo amore misericordioso. È questo il più prezioso tesoro della Chiesa, chiamata a tramandare nei secoli la misericordia inesauribile del Padre che ha preso volto nel Signore Gesù.
[notari – diocesi pistoia]