cazzari. IL BOMBA DIVERTE A SANTOMATO

Renzi entra alla porta Nord, dribblando lo staff dei dirigenti del partito pistoiese ad attenderlo alla porta sud

PISTOIA. L’attesa del sindaco di Montale Ferdinando Betti sulla porta sud in compagnia dei quadri comunali, provinciali e regionali del Pd è stata vana, perché l’autista lo ha sceso all’ingresso Nord della festa e li ha fregati.

La parodia si è trasformata in un cabaret di provincia, grazie alla capacità affabulatoria del Bomba. Delusione tra i simpatizzanti del “comico” toscano (anche segretario del secondo partito nazionale) che questa volta, non ha rifatto lo spettacolino del “lancio del microfono”, oramai divenuto virale sulla rete. Vedetevelo anche voi se l’avete perso, merita!

Innanzitutto ha esordito con una pennellata di lutto per la “perdita” di Pistoia, assicurando che, sarà riconquistata al “prossimo giro”: adesso serve riflettere.

Un momento dello show

Il collega Cecconi ha provato a essere un poco impertinente e originale, ma non ha graffiato: non ha pronunciato la parola che, a noi, piace tanto: Consip (che non è né il marchio di una cerniera lampo, né o di una pietanza congelata!).

Anche se è dimostrato che il comico di Rignano se la canta e la ride come gli pare, non gli possiamo perdonare di aver usato una battuta sregolata e ridicola, per l’errore grammaticale imperdonabile a un attore del suo livello: ha detto al prudente Cecconi “…che tu tenghi il microfono” e non la forma corretta “tenga”. È stato forse un omaggio alle scenette di Fantozzi in coppia con il ragionier Filini?

Molti gli interventi del pubblico, anche con proteste e critiche

Le articolazioni espressive di Matteo Renzi sono dense di effetti scenografici metalinguistici spesso di eloquente ilarità, anche grazie all’uso di colorite metafore e citazioni popolari, spesso gergali.

L’ironia più accattivante, può – con il Bomba – divenire di una spietatezza e cattiveria davvero inaspettate, visto come gli appartengono in modo spontaneo e naturale, fin da quando era il Presidente della Provincia di Firenze.

Il momento degli autografi sul libro ai simpatizzanti

La citazione del suo avversario baffuto, D’Alema è stata fatta almeno 4 volte, 3 quei birbanti dei pentastellati, 2 il Berlusca e una – ma molto velenosa – per il detestatissimo concorrente (ha detto che è un comico ignorante di politica): Beppe Grillo.

Sulla Meb (la bella Maria Elena Boschi che noi, ricordando la “Rosy”, osiamo dire che è più bella che intelligente) ha concesso una sola citazione, riferita al di lei babbo, ma nessuna notizia sulla mancata querela che la sottosegretaria aveva promesso al direttore Bortoli, accusato di diffamazione con notizie mendaci sul caso Unicredit-Etruria.

Dunque, possiamo dedurre che Bortoli aveva delle fonti efficaci e che il caso è chiuso perché dimostrato come vero?

Il Presidente del Consiglio Eugenio Giani era presente insieme alle massime cariche del partito in Toscana

Renzi ha aperto lo show – sì, perché le ampie interlocuzioni dell’attore erano torrentizie e monotonali: chi lo interrompeva, cadeva nel ridicolo, schiacciato da uno dei suoi numerosi frizzi – blandendo la platea con delle battute rilassanti e ipnotizzanti.

Un vero teatrante: niente era “serioso”, ma avrebbe potuto diventarlo improvvisamente come l’ipotesi narrata di una speculazione calunniosa strumentalmente aperta sulla vicenda del su’ babbino.

La regia non c’era, la moderazione inesistente e gli spazi per le domande dei giornalisti nemmeno: solo autografi ai lettori.

Chiarimenti sui giobsatte? Risolti rapidamente con la tecnica dello story telling (soporifera e divertente), l’invito a consultare il sito dell’Istat (che non è un centro studi del Pd!) e la narrazione dell’incontro di Benigni che, introducendosi a Obama, lo ammoniva che il Matteo era un “terribile dittatore” (l’ha detto in inglese e poi lo ha tradotto con grandi risate del pubblico assai divertito dallo show).

L’Italia — ha esordito — è un paese deriso in Europa, ma che viene invitato alla Casa Bianca a chiudere la carriera di Barak: a nulla rileva che nella occasione, il Bomba abbia fatto un deleterio endorsement alla  sua “omologa” dem (Usa) Clinton, severamente bastonata poi insieme a tutti i dem del mondo. O no?

Alla fine, un lemonsoda fresco ci ha permesso di ascoltare le gustose considerazioni di Eugenio Giani (Presidente Consiglio Regionale della Toscana) il quale, si è trattenuto con un sindacalista pistoiese in pensione lasciandosi andare alcuni commenti sulla sconfitta del Bertinullam.

Samuele, hanno concordato i due “…aveva una squadra debole, mancando di seguire la gente”. Giani ha specificato come per lui sia stato tutto “incredibile” e che “…particolarmente seccante il fatto che la città sia stata presa dal pupillo del Consigliere Donzelli, uno di An/FdI!” e l’altro di rimando: “…anche vicino a quelli di Casa Pound!”.

Conclusione: vale più un lemonsoda al banco che dodici interviste in Consiglio regionale.

[Alessandro Romiti]

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