Biffoni alla cerimonia per ricordare i pratesi deportati nei campi di concentramento. Ieri mattina in Salone consiliare la presentazione del libro-testimonianza “Per non dimenticare”
PRATO. “Celebrare il Giorno della Memoria è doveroso. Continuare a ricordare quanto è avvenuto negli anni più bui della nostra storia è necessario, sempre di più ogni anno che passa”. Il sindaco Matteo Biffoni è intervenuto ieri mattina durante le celebrazioni del 27 gennaio ribadendo la necessità di non chiudere gli occhi davanti a quello che sta accadendo ancora oggi. Rivolgendosi ai ragazzi delle scuole, intervenuti in Salone consiliare alla presentazione del libro di Aned Per non dimenticare, il sindaco ha ricordato il dovere della memoria: “Abbiamo il dovere di ricordare con la forza della verità. La scomparsa di molti sopravvissuti dell’Olocausto, le tentazioni revisioniste, l’ignoranza della storia ci pongono di fronte a un dovere ineludibile.
Stasera (ieri per chi legge, ndr) il Comune di Prato sarà presente alla fiaccolata organizzata a Venturina, dove pochi giorni fa due ragazze hanno insultato e aggredito un coetaneo con parole atroci. Quanto è accaduto ci deve porre degli interrogativi come istituzioni, come genitori. Non è possibile oggi tollerare le violenze, i muri, i fili spinati, come quelli che ci sono anche adesso, al confine della nostra civilissima Europa, tra Polonia e Bielorussia”.
Parole ripetute con forza in piazza delle Carceri, dove è stata deposta una corona alla stele in ricordo dei deportati pratesi dal sindaco con il Prefetto Adriana Cogode, il presidente Aned Gabriele Alberti, don Alberto Pintus di S. M. delle Carceri e la rappresentante della Comunità ebraica Andrea Davis. Presenti gli Amministratori della Provincia e dei Comuni dell’area pratese, le associazioni combattentistiche e d’arma, l’Associazione nazionale combattenti e reduci, l’Aned, l’Anpi e i rappresentanti del Museo della Deportazione.
Inaccettabile anche quello che sta accadendo in queste ore sui social, dove prolificano i commenti di no vax che paragonano la campagna vaccinale all’Olocausto: “È vergognoso, sta accadendo sotto i profili di molti sindaci, ma non soltanto. Lo abbiamo visto nei mesi scorsi in alcune manifestazioni. Paragonare la vaccinazione alla Shoah è una mancanza di rispetto totale verso chi è stato vittima dei campi di concentramento, ma anche di tutta la comunità che sta affrontando la pandemia.
Questi toni sono inaccettabili, vanno condannati senza alcun ritegno”.
[edr — comune di prato]