CENNI: «IL SINDACO DICHIARI LO STATO DI EMERGENZA PER PRATO»

Roberto Cenni
Roberto Cenni

PRATO. “Prato vive una realtà molto complessa, con una presenza del 30% di extracomunitari di cui almeno la metà irregolari e con una comunità cinese che balza sempre alla ribalta delle cronache per la diffusa illegalità, fatta e subita. Prato è anche purtroppo meta del pellegrinaggio disperato di chi cerca giornalmente una dose di droga, lo è da anni ed è inutile negarlo.

Tutta questa situazione l’ho sempre rappresentata, costantemente, al ministro dell’interno Alfano ed ai suoi sottosegretari. Alfano ancora oggi ricopre lo stesso incarico di allora.

È fin troppo semplice rimproverare adesso al sindaco Biffoni di non intervenire direttamente per risolvere il problema dello spaccio e della tossicodipendenza in centro.

Nel corso della campagna elettorale del 2014 Biffoni ha illustrato il suo programma sulla sicurezza ed i cittadini l’hanno premiato eleggendolo. Vi si legge che la sicurezza si raggiunge con la partecipazione dei cittadini, l’educazione alla legalità, la collaborazione con l’università, il vigile di quartiere ed altro. Si legge soprattutto che in caso di elezione chiederà il potenziamento della questura ed in generale delle forze dello Stato.

Ai cittadini che lo hanno eletto domando se il sindaco stia mantenendo quelle promesse. Ed al sindaco chiedo cosa stia facendo soprattutto in ordine al potenziamento delle forze dell’ordine e della procura che erano obiettivo del suo programma.

Quando ero sindaco fu rinnovato il “Patto per Prato sicura” ed il governo promise interventi, sollecitati ulteriormente anche dal Presidente Napolitano all’indomani della tragedia di Via Toscana: all’inizio del 2014 Renzi fu nominato presidente del consiglio e tutto è caduto nel dimenticatoio. Lo stesso patto è stato rinnovato lo scorso anno con grande parata di sottosegretari in città: oggi non mi pare che le cose siano cambiate affatto.

Le ventilate ipotesi di accorpamento della prefettura ed il declassamento della questura non dovevano nemmeno essere pensate da un governo che dice di avere a cuore la nostra città, un governo con il quale il sindaco dice di avere un rapporto privilegiato. Vi rammento che la questura di Prato ha un organico inferiore a quelle di Pisa e Livorno. Non ho mai ascoltato ferme prese di posizione in merito, solo molte chiacchiere, tanti tavoli e ripiegamenti poco certi.

Biffoni dovrebbe rivendicare ciò che per la nostra città è un diritto naturale: prefettura, questura di livello adeguato e forze dell’ordine impegnate nella lotta all’illegalità ed alla criminalità. Anzi dovrebbe chiedere lo “stato di emergenza per Prato” perché le sue dichiarazioni dimostrano tutta la sua incapacità nella gestione del problema.

Faccia questo, presto e senza tanti annunci che lasciano il tempo che trovano. Prato non può più aspettare.

RobertoCenni
Consigliere Comunale
Capogruppo “Prato con Cenni”

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