PESCIA. Leggiamo con grande sorpresa quanto riportato dai quotidiani locali del 24 settembre a proposito di una presunta conclusione della vicenda oppositiva al progetto di impianto idroelettrico sul fiume Pescia.
Con tutta evidenza, la notizia riguarda solo un accordo fra il Comune e gli abitanti di via della Torre, accordo auspicato e promosso anche dal comitato sorto in relazione al progetto suddetto.
Riguarda cioè la minimizzazione degli impatti e la compensazione dei disagi che l’apertura del cantiere di costruzione dei manufatti dell’impianto comporterà per via della Torre e per chi vi abita. È quindi del tutto improprio confondere le due vicende, collegate, ma distinte, perché le criticità sollevate in ordine all’impianto idroelettrico restano interamente aperte.
Quella della salvaguardia dell’antico gorile, patrimonio territoriale che verrebbe distrutto; la questione degli impatti sulla vita biologica e sull’ittiofauna del fiume nel tratto interessato da consistenti sottrazioni di acqua; quella degli effetti che si produrranno sulle falde freatiche adiacenti al corpo idrico e da esso dipendenti, falde utilizzate anche per scopi irrigui dalle aziende della zona; quella, infine, della ricerca di soluzioni progettuali meno impattanti per quanto concerne la viabilità di accesso alla centrale di produzione.
È quindi incomprensibile la nota giornalistica apparsa sulla stampa. Del resto, le suddette criticità e la richiesta di aprire un serio dibattito pubblico sui problemi sollevati sono state nuovamente ribadite dal Comitato cittadino al Comune il 23 settembre scorso, quindi dopo l’incontro del 21 settembre, al quale fanno riferimento gli articoli giornalistici citati.
Comitato Cittadino
contro la centrale idroelettrica
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