PISTOIA. Cercando negli archivi delle convenzioni stipulate dal Ministero degli Interni disponibili nel sito di ogni Prefettura, non è difficile trovare le assegnazioni dei bandi per la gestione dei Centri di accoglienza del territorio.
Ne abbiamo vista una con Prot. 16804 avente numero cig7093052bab che ci ha colpiti essendo intestata all’Associazione “Virgilio, città futura” con legale rappresentante Alessandro Vivarelli, sindacalista e uomo di (già) grande confidenza alla Diocesi e che molti ricordano quale direttore della casa vacanza della Diocesi pistoiese, alla Mazzanta di Cecina.
La convenzione è ricca, risultando di ben 307.030 euro nel 2017 e altri 523.000 circa nel corrente anno 2018.
Oltre a Iva of course, per un imponibile netto finale di 830.702 euro, coperti di fattura elettronica e vidimazioni di legge.
Ci dispiace di dover rileggere le posizioni che lo stesso Alessandro Vivarelli ha recentemente assunto contro il Vescovo Fausto, però osserviamo che si è posto in una buona compagnia, visto che insieme a lui ci sono dei paladini dell’accoglienza di provata esperienza: Marco Pierattini, don Alessandro Carmignani e don Massimo Biancalani.
Sulla associazione “Virgilio Città Futura”, non ci sono spazi web dedicati a informarci sull’organigramma dell’associazione; la cosa ci permette di fare un apprezzamento al Ceo Vivarelli: non avendo niente da nascondere, non usa i fronzoli e i belletti. Complimenti!
Non si presenta con il luccichio di una sfarzosa e impeccabile presentazione web come usano molte cooperative di accoglienza, molte delle quali, c’hanno l’amministratore indagato per frode.
Fai del bene e dimenticalo!, diceva la mia amata nonna, e così ci rammenta il bravo Ceo della poco conosciuta associazione Virgilio Città Futura.
Vogliamo aggiungere che è tutto regolare, perché in rispetto della legge e di una genuino impegno volto alla sola accoglienza.
Essendo il numero dei 42 ospiti costante è ragionevole ritenere che, la somma complessiva, sarà assicurata per l’intero e per i 18 mesi di copertura del servizio.
Ricevere soldi per accogliere e integrare dei migranti non è certo un reato, specie se si dimostra come vengono utilizzati: dunque Don Biancalani – molto abile nella comunicazione social – non potrebbe diventarlo anche in quella amministrativa?
Perché non accenna mai delle somme percepite nelle sue esternazioni da “perseguitato istituzionale”, anche – e non esclusivamente – per il rispetto della trasparenza ovvero della legalità?
[Alessandro Romiti]