CENTRI ESTIVI, PER IL M5S UN VECCHIO SISTEMA DA ROTTAMARE

Gruppo dei 5 Stelle di Monsummano
Gruppo dei 5 Stelle di Monsummano

MONSUMMANO. In merito all’interrogazione sui centri estivi che si è svolta ieri sera durante la seduta del Consiglio comunale di Monsummano spiace rilevare che, nonostante i quesiti proposti con la collaborazione del Comitato di Cittadinanza Resistenza e surrogati da una lettera del Garante dell’Infanzia regionale fossero estremamente precisi, il vecchio sistema politico di affrontare di sfuggita (o non affrontare) le questioni politicamente scomode non è stato ancora rottamato.

La nostra era una critica costruttiva ma non è stata colta!

Il Dna del Movimento 5 stelle è molto diverso dai partiti e dalle loro logiche interne che all’atto pratico, al di la dei buoni propositi, si dimostrano essere impermeabili ad ogni cambiamento per manifesta autoreferenzialità. Noi che siamo più flessibili in quanto cittadini poniamo l’interesse di ogni cittadini di Monsummano (di qualsiasi fazione politica sia simpatizzante) prima di tutto. Quindi abbiamo deciso di risponderci da soli ai quesiti che non sono stati affrontati dall’Assessore dalla Salda in sede Consiliare.

Proviamo a fare un gioco: pensiamo all’Assessore dalla Salda come avrebbe risposto se fosse stato un Assessore appartenente al Movimento 5 stelle.

Intervista immaginaria ad un Assessore del M5S.

Risposte:

  • 1) Il sistema del sorteggio non garantisce gli obblighi previsti dalla legge 104 in merito ai bambini (purtroppo) diversamente abili ed è irrispettoso verso quelle famiglie che si trovano a dover gestire quotidianamente questa situazione. Come riportato correttamente nella delibera n. 50 del 30/04/2014 per questi bambini bisogna attivare la collaborazione con la società della salute della Valdinievole, quindi, bisognerebbe sapere da subito quanto sono i posti riservati al fine di coordinare il lavoro. È una mancanza da colmare. Lo faremo nel prossimo bando.
  • 2) Sapere quanti sono i posti riservati ai diversamente abili è sinonimo di civiltà. Ovviamente prevedere una percentuale di riserva presuppone che si sappia quanti sono i posti disponibili. È una mancanza del bando che non indica quanti sono i posti ma la colmeremo. Non è corretto che si lasci l’incombenza di telefonare all’Urp ai genitori perché si infrangono le regole elementari della L. 241/90 che impongono alle istituzioni di favorire la comunicazione con i cittadini senza pretendere che questi ultimi si attivino autonomamente. Come Giunta la prossima volta colmeremo anche questa lacuna.
  • 3) I finanziamenti regionali a valere sulla l.r. 16/2009 (Euro 3.000) sono stati concessi in coerenza con quanto indicato nel progetto allegato alla delibera n. 80/2013, altrimenti non avremmo ricevuto alcun finanziamento su una legge che serve per agevolare la vita lavorativa delle mamme e dei babbi lavoratori. Purtroppo il bando non contiene alcun criterio di priorità ed in sede di domanda non si è fatta fare l’autocertificazione. Di conseguenza è impossibile raggiungere le finalità previste dalla legge regionale. Colmeremo questa lacuna la prossima volta sperando che la Regione non ci tolga i finanziamenti. Diciamo che questa volta siamo stati fortunati.
  • 4) Il comune compartecipa ai costi solo in parte perché buona parte dei costi è coperta dai genitori con le rette e con il contributo per i pasti consumati dai bambini. Non è tutto a carico del comune. Il comune fa la sua parte ma è giusto far sapere alla gente che è una compartecipazione.
  • 5) L’ordine pubblico è una competenza Prefettizia. Al di la di questo mettere in piedi un sistema che prevede un sorteggio secco senza criteri per di più lesivo dei principi della l.r. 16/2009 e della L.104 è eccessivo. La finalità dello scongiurare le file di mamme a discapito dei diritti dei più deboli ci sembra un compromesso eccessivo anche perché in altri comuni hanno risolto il problema delle code di mamme elencando per bene dei criteri oggettivi. Ecco occorre lavorare sui criteri. A volte non bisogna inventare ma prendere spunto dalle buone pratiche, bisogna essere modesti per fare bene politica perché altrimenti non si riesce ad ascoltare i cittadini.
  • 6) Prometto che farò tesoro di queste utili informazioni. Vi voglio pubblicamente ringraziare per la vostra disponibilità e sensibilità. State tranquilli che la prossima volta il numero dei posti disponibili sarà indicato preventivamente e saranno elencati criteri precisi. Inoltre alla domanda sarà allegata un’autocertificazione per valutare le diverse condizioni familiari.
  • 7) No. Non ho paura di avere delle critiche da parte degli uffici comunale che devono verificare le autocertificazioni ai sensi del Dpr 445/2000, perché l’autocertificazione è una norma a vantaggio dei cittadini e della celerità amministrativa e poi perché i dipendenti del comune sono pagati anche per fare questo. Per me è peggio mettere i cittadini in condizioni di disagio.

Torniamo alla realtà. Purtroppo non è andata così.

[m5s monsummano]

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