CENTRO STORICO, CHE TRISTEZZA!

Paolo Guercini
Paolo Guercini

PISTOIA. “Le istituzioni non ci sono vicine, ci sentiamo abbandonati a noi stessi, così come riteniamo sia del tutto abbandonata una parte importante della città. L’economia del centro storico ha bisogno di interventi che mirino a sfruttare e valorizzare le risorse locali e le eccellenze artistiche che possediamo”.

A raccogliere il malcontento degli esercenti del centro è Paolo Guercini, presidente di Commercio Pistoia, associazione nata nel 2012 dalla scissione di un folto gruppo di negozianti da Confcommercio e Confesercenti. Allora la scelta di allontanarsi dalle due associazioni di categoria fu motivata dalla scarsa rappresentatività di quest’ultime degli interessi reali degli esercenti del centro. La goccia che fece traboccare il vaso e che provocò la definitiva scissione fu la firma di un protocollo d’intesa con il Comune per l’allargamento della Ztl, un provvedimento che secondo la maggior parte dei negozianti non avrebbe fatto altro che danneggiarli. I problemi di cui parla Guercini sono ormai noti e da anni sempre gli stessi senza che si sia trovata una soluzione definitiva o si sia realizzato un progetto di lungo periodo che faccia sperare nel futuro.

“Fino ad oggi – spiega infatti Guercini – l’amministrazione non ha pensato che a valorizzare la Sala. Noi siamo contenti che quella zona della città stia avendo successo e ci auguriamo che continui così, ma vorremmo ricordare a chi governa questa città che ci sono tante altre zone da valorizzare”.

Le zone in questione, per citarne alcune, sono corso Gramsci, Corso Silvano Fedi, via della Madonna, Via Filippo Pacini la zona della stazione e tutte le vie limitrofe. Guercini parla di interventi di “lungo periodo” che non si limitino a valorizzare la città per pochi giorni all’anno.

“Le grandi manifestazioni che ci sono durante l’anno – continua il presidente – sono soltanto dei lampi di luce. Qui c’è bisogno di un clima costante. Siamo una piccola città, ma abbiamo risorse locali eccellenti: musei, artisti, musicisti e artigiani. Sono queste le risorse che andrebbero sfruttate tutto l’anno per riportare la gente in città, altrimenti dovremo continuare ad assistere alla chiusura di alcuni negozi storici. Il caso Barghini, salutato come un successo con l’arrivo di Conad, è stato in realtà una grave sconfitta per Pistoia. A questo se ne aggiungono altri meno noti, di cui nessuno ha detto una parola. Continuando così finiremo per consegnare la città in mano a catene più o meno famose che finiranno per appiattire la nostra Pistoia”.

Altro problema di cui parla Guercini è l’assenza di parcheggi e la difficoltà di accesso in alcune aree.

“Bisognerebbe riaprire al traffico – aggiunge il presidente – alcune zone come i varchi di San Vitale, Piazza Treviso, via della Madonna, via Palestro e l’ imbocco via Atto Vannucci. Dalle 18 in poi si potrebbe pensare di non far pagare i parcheggi così da invogliare la gente a venire in città”.

Anche l’arredo urbano secondo Pistoia Commercio lascia a desiderare.

“Abbiamo un città sporca – incalza e conclude Guercini – e poco curata. Non ci sono abbastanza vigili a controllare e dobbiamo assistere a risorse gettate al vento come per gli steward per controllare i rumori. Ci auguriamo un risveglio generale, una nuova volontà che non tenga conto dei vecchi rancori per far rinascere la nostra città, bella e apprezzata dagli altri, ma poco da noi”.

[maltagliati – cna]

Print Friendly, PDF & Email

One thought on “CENTRO STORICO, CHE TRISTEZZA!

  1. Io, osservando Pistoia e i suoi dintorni, ho sempre pensato ad una città con potenzialità enormi, trovandosi essa in posizione mediana rispetto a Firenze e Lucca, il mare e la montagna, a un’ora da Bologna, 40 minuti da Pisa…..potenzialità enormi che restano tali, come del resto in altre città italiane, per insipienza, ignoranza, superficialità delle istituzioni e anche, mi si perdoni, dei cittadini e degli stessi commercianti. Manca la capacità di massimizzare le risorse concentrandole dove davvero servono: ognuno con la sua parrocchietta da presidiare. Per esempio abbiamo una biblioteca di lusso (e che è un lusso per una città così piccola) la quale potrebbe e dovrebbe essere il polo unico a livello culturale per Pistoia, un ambiente enorme e poco sfruttato, in grado di accogliere tutte le iniziative legate alla cultura, alla musica, al teatro, alla pittura. In grado di attrarre finanziamenti privati (che ancora, da vero e ultimo paese a socialismo reale del mondo, sono visti come il diavolo, al massimo da sopportare…vedi Colosseo a Roma…purchè chi mette i soldi non abbia la pretesa di ricavarne una qualche forma di ritorno economico…). Invece poco o nulla: ogni anno Pistoia si dissemina a pioggia di piccole iniziative slegate le una dalle altre, ognuna delle quali ha la sua bottega di riferimento. Per quanto concerne i problemi del centro storico che dire?…lasciamo perdere la sporcizia, dovuta anche e soprattutto ai cittadini stessi, ma cosa viene fatto di organico per pensare a valorizzarlo? Quale piano complessivo e pluriennale è stato sviluppato per favorirne la fruibilità pratica ed estetica? Banalmente se pensiamo alle vetrine dei negozi, si passa da neon e infissi metallici al legno, all’alluminio….e che dire degli orrendi impianti esterni dei climatizzatori in bella vista anche sui muri di palazzi storici? Eppure basterebbe copiare da chi ha dato prova di essere un modello vincente. Penso, anche per dimensioni, per esempio a Salisburgo: targhe in ferro battuto, niente neon, niente scritte sui muri, che del resto sarebbero immediatamente cancellate,massima pulizia delle strade, vetrine dello stesso materiale, parcheggi in quantità a ridosso delle porte d’ingresso, piste ciclabili vere e mezzi pubblici frequenti e puliti. Il risultato è che è un piacere passeggiare per le stradine del centro che infatti è infarcito di ogni tipo di attività commerciali. Mi si dirà che Salisburgo è una città che attrae turisti di per se, ma chiunque vi è stato sa che città come Pistoia hanno un patrimonio artistico maggiore e si trovano in una nazione che su questo oro galleggia. Non penso che usino risorse maggiori che quà, ma le usano bene, non fanno cose roboanti e immaginifiche, si limitano a trattare con amore ciò che il passato ha loro lasciato sviluppando a fondo i loro punti di forza. Noi no. Siamo spesso presuntuosi, vogliamo lasciare il segno, ma, aimè in giro non si vedono più ne i Michelangelo ne i Leonardo (ogn tanto sogno ancora sotto forma di incubo, quell’incredibile carnevalata che fu l’allestimento natalizio di due anni fa davanti al tribunale)….basterebbe almeno che si iniziasse a non sporcare in terra e ove ciò avviene, gli abitanti, una volta che si sono indignati, che hanno protestato, che hanno scritto ai giornali, si mettessero un paio di guanti, una paletta e pulissero il pezzettino di fronte casa (la pulizia è contagisoa, dove c’è pulito non si sporca, dove c’è sporco si sporca di più)…anche i commercianti, anche i commercialisti, anche i baristi….avete mai provato a passare nella zona di Piazza del Carmine, all’inizio di Via degli Armeni? Uno schifo. Sarebbe ora di dimostrare un po d’amore vero per questa città: i cittadini con piccoli atti quotidiani, l’amministrazione facendosi un bel bagno d’umiltà e copiando con un po di buon gusto e senso storico, da chie le cose le ha fatte 30 anni fa con successo. Magari….forse….prima che cambi nuovamente secolo.
    Massimo Scalas

Comments are closed.