PISTOIA. Sono anni che i residenti denunciano il degrado del centro storico e i loro disagi quotidiani, ma la situazione continua a peggiorare.
Sporcizia e puzzo sono sotto gli occhi e i nasi di tutti: i bidoni dei numerosi locali di “ristoro” invadono le caratteristiche viuzze del nostro centro storico e la cosa ancor più tragica è che continuano a crescere: in poco più di sei mesi sono passati da 127 a 180, esclusivamente nella ristretta superficie compresa nel primo cerchio di mura urbane.
Il lastricato di pietra è sempre più indecente perché ripetutamente insozzato di liquami (vino, olio, vomito, urina, cacche di cani e di umani) e dai sacchetti lasciati da incivili (in questo caso residenti) che espongono i rifiuti in qualsiasi ora e luogo, di preferenza accanto ai suddetti bidoni.
Del resto: perché disturbarsi a differenziare, con tutto il disagio che l’operazione comporta, quando chi ne produce di più di una famiglia media può esporre i propri bidoni e sacchi accanto o di fronte all’abitazione altrui, ma non del proprio locale? In fondo è la regola: sudicio chiama sudicio, maleducazione chiama maleducazione… e così via.
E poi: a chi può interessare se chi abita in centro, nonostante sia in possesso di regolare permesso, non possa, in certe ore, accedere alla propria abitazione con l’auto, e spesso neppure a piedi, perché, oltre alle numerose iniziative organizzate sempre nella zona del centro, è costretto a superare il quotidiano ingombro di sedie, tavoli, ombrelloni, funghi?
Leggiamo sulle cronache locali che le varie organizzazioni dei commercianti aspettano un nuovo regolamento, ovviamente più flessibile del precedente, che favorisca nuove e più numerose manifestazioni sonore. Come se già non bastasse la musica ad alto volume che entra nelle nostre abitazioni insieme agli schiamazzi che si protraggono fino a notte fonda, anche per l’assoluta mancanza di una qualsivoglia forma di controllo!
Viene da pensare che la volontà di tutti, in primis della nostra amministrazione comunale, sia quella di far vivere la Sala e il centro storico esclusivamente di notte. Che dire infatti della morte del commercio diurno?
A questo punto gli interrogativi sarebbero ancora tanti, ma nell’immediato ci sembra che possiamo formulare questa domanda: cosa resterà nel ricordo dei turisti che, attratti dall’onorevole titolo di Capitale della cultura, visiteranno la nostra città? Le tante bellezze o i bidoni della spazzatura?
[sabatini – associazione residenti centro storico pistoia]