PISTOIA. Con la speranza che l’anno prossimo si possa davvero essere città della cultura nei fatti, non nei proclami.
Chi ha girovagato per Pistoia in questi giorni non può non aver notato il caos imperante in ogni angolo cittadino.
Si frigge e si banchetta ovunque, magari tra gabinetti, sporcizia e fogne al limite della decenza; si sono ridotte le due piazze principali della città a qualcosa di estremamente degradato, intasato da strutture che stridono maledettamente con l’architettura, che rovinano pavimenti e arredi, per manifestazioni di basso spessore che hanno solo il rumore infernale a distinguerle.
L’impressione è che tutti fanno quello che vogliono, strombazzano qua e là per il centro senza alcuna regola o limite, il sudicio imperversa e le strutture storiche scricchiolano. Tutto ciò senza che un “evento” sia stato di rilevanza nazionale.
Per tutto questo ci bastava un borgo di periferia non una città con 2000 anni e passa di storia. La cultura è un’altra cosa e Mantova, Capitale della Cultura 2016, ce lo insegna.
Cesare Boschi