“CEPPO” EX AEQUO A SEBASTIANO AGLIECO E ALBA DONATI

I due vincitori ex aequo: Sebastiano Aglieco e Alba Donati
I due vincitori ex aequo: Sebastiano Aglieco e Alba Donati

PISTOIA. Elena Becheri, assessore alla cultura del Comune di Pistoia e dunque, nella odierna occasione, padrona di casa della 59esima edizione del premio internazionale Il Ceppo, arriva con qualche veniale minuto di ritardo all’appuntamento in Sala Maggiore.

Fa gli onori di casa, giustificando l’impercettibile ritardo con il tour de force che oggi, 21 marzo, giorno di primavera, l’amministrazione ha dovuto compiere, con l’inaugurazione di un plesso scolastico e con la contemporanea festa del Fai, che è proprio lì, in Sala Maggiore.

Racconta quanto è felice di rappresentare il Comune per una manifestazione così importante; è così felice che “il nome della poetessa (l’hanno più volte apostrofata la poeta: noi siamo vecchi, la chiameremo come una volta, la poetessa – e ne saremo fieri in mezzo alla barbarie della lingua!) indiana al quale è stato assegnato il premio speciale Piero Bigongiari (Arundhathi Subramaniam – n.d.r.), non lo riesco proprio a pronunciare e allora, per non sbagliare, non lo pronuncerò”.

Poteva farselo dire da qualcuno, il nome; impararlo a mente, o scriverlo su un foglietto e poi leggerlo: sarebbe stato meglio, no?

Nelle altre sale di Palazzo di Giano, comunque, come detto, va in onda la festa del Fai e la banda che accompagna i visitatori suona melodie anche gradevoli, se queste però non occultassero irriguardosamente gli interventi dei relatori che si susseguono nei loro interventi.

Inizia Giuliano Livi, il Presidente, che ricorda chi, questa manifestazione, decise di inventarsela. Dopo, la parola dei convenevoli, spetta a Paolo Fabrizio Iacuzzi, che scende nei dettagli tecnici della manifestazione, inanellando anche date, ricorrenze e vari agganci culturali, soprattutto in vista del Ceppo che verrà, il 60esimo.

Arriva il tempo della premiazione di Arundhathi Subramaniam, poi quello di Franca Mancinelli. Tra i due omaggi, un barboncino in sala inizia inspiegabilmente ad abbaiare furiosamente: la padrona è costretta ad abbandonare la sala; il suo piccolo amico non ne vuol sapere di smettere e siccome the show must go on, la signora e il piccolo quadrupede, devono essere espulsi.

In sala, oltre ai numerosi addetti ai lavori, i 21 giovani giurati, qualche familiare e alcune autorità, poche altre persone, una latitanza che stride parecchio con la bellezza della poesia, almeno quella decantata in Sala Maggiore.

Franco Buffoni
Franco Buffoni

Il pomeriggio prosegue ed ecco finalmente, i tre finalisti, in ordine alfabetico, come da regolamento: Sebastiano Aglieco (Compitu re vivi), Franco Buffoni (Jucci) e Alba Donati (Idillio con cagnolino). Il primo è un maestro siciliano che vive da molti anni a Monza; legge tre delle poesie raccolte nel suo volume finalista: la prima, in siciliano, poi la traduce in italiano.

Franco Buffoni, di Varese, racconta l’aneddoto dell’aquila, veramente accaduto, giura. Anche lui legge tre sue liriche, con ottima disposizione teatrale. E poi Alba Donati, che spiega come mai, lei, scriva in un modo strano, prosaico, rivelando sùbito che in realtà, la sua raccolta, avesse un altro titolo Poesie familiari contro il capitalismo, al quale, l’editore si è opposto (non avremmo avuto dubbi; nemmeno io, credeteci).

Finalmente arriva lo spoglio. Alla destra del palco degli oratori, un grande tabellone verde, con i nomi dei tre autori finalisti in ordine alfabetico: accanto a ognuno, ventuno caselle, che sono quelle che si riempiranno a seconda dei gradimenti dei giurati.

Prima dell’inizio, colpo di scena: manca un giurato. Il panico serpeggia, ma la cosa si risolve facilmente, perché al giurato che non è potuto venire, si sostituisce direttamente Paolo Fabrizio Iacuzzi. La matematica è rispettata, il premio è salvo.

Alle 18:15 inizia l’elezione. Il primo spoglio esaspera l’incertezza, perché dopo le ventuno schede, la parità è imbarazzante: sette preferenze per ciascuno. Si va al secondo: la musica cambia pochissimo, perché i giurati confermano quasi del tutto le preferenze espresse un attimo prima. Occorre il terzo, ma stavolta non ci vorranno percentuali: chi prende più voti, vince.

E sono due, ex aequo: Sebastiano Aglieco e Alba Donati, che hanno totalizzato otto voti; cinque, invece, Franco Buffoni.

Arrivederci al prossimo anno, per il sessantesimo Ceppo.

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