C’ERA UNA VOLTA LA JUGOSLAVIA

Josip Broz Tito
Josip Broz Tito

PISTOIA. Un viaggio attraverso l’industria cinematografica del presidente jugoslavo Tito, tra l’ascesa e la caduta dell’illusione cinematografica nell’allora Jugoslavia.

Con rare riprese tratte da decine di film jugoslavi oggi dimenticati ed inediti materiali d’archivio rilevate da set di film e proiezioni private di Tito, il documentario “Cinema Komunisto. C’era una volta in Jugoslavia” (titolo originale “Cinema Komunisto”) narra storie di un Paese che oggi non esiste più come concepito un tempo, raccontate sullo schermo oppure nascoste dietro quest’ultimo.

Leka Konstantinovic, proiezionista personale di Tito per trentadue anni, mostrò al presidente un film ogni notte, 8801 pellicole in totale, tra opere di registi jugoslavi e super produzioni finanziate dallo Stato con protagonisti star hollywoodiane come Richard Burton ed Orson Wells, dimostrando che la storia della Jugoslavia fu costruita in buona parte sullo schermo attraverso gli Avala film studios. La regista del documentario, Mila Turajlic racconta di esser andata in tali studi da studentessa di una Scuola di cinema, alla ricerca di attrezzature per un film.

«Mi sono trovata sopraffatta dall’atmosfera del luogo. – ricorda Turajlic – Era immenso, una città fantasma di set abbandonati, attrezzature datate, studi cinematografici vuoti e tecnici disoccupati. Nessuno mi aveva mai detto niente di tutto questo. Volevo fare un film su come i film sono stati usati per scrivere e ri-scrivere la storia, per fornire immagini di una narrazione che è diventata la chiamata unificante della Jugoslavia. Ho cominciato a intervistare decine di vecchi lavoratori jugoslavi del mondo del cinema, parlare con loro dei vecchi tempi, ma anche a ricercare indizi su come il cinema abbia giocato un ruolo nella formazione della società jugoslava».

Tito era conosciuto come un grande appassionato di film in linea con l’assunto ricordato da Turajlic per cui “l’uomo che scrive il destino di un Paese è stato anche il regista dei suoi film”, ipotesi rafforzata dall’incontro della regista con Leka Konstantovic, che fino ad allora aveva concesso una sola intervista in qualità di proiezionista personale del presidente della Jugoslavia per più di trent’anni.

«La sua partecipazione fornita al film è il centro emozionale, l’intimo, la visione da vicino che lega davvero insieme i grandi eventi storici con la visione dal “buco della serratura” di un uomo che li plasma» spiega Turajlic. Nell’opera anche il filmato di Tito sul set di un film mentre osserva l’attore statunitense Richard Burton recitare, guardando di traverso in camera».

Nell’archivio del presidente furono infatti trovate varie copie di sceneggiature, con sue note scritte a margine. La pellicola, prodotta da 3K productions e Dribbling pictures, è distribuita nelle sale da Cineclub internazionale.

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