PISTOIA. Qualche giorno fa avevamo pubblicato questo intervento del circolo di Prc di Serravalle: rifondazione-serravalle. «Rispettare il referendum-acqua pubblica o no?». E lo avevamo anche bacchettato ben bene – come del resto crediamo si meritasse.
Anche il Pcl, Partito Comunista dei lavoratori, non ci era andato leggero: publiacqua. Servitù e ipocrisia di rifondazione comunista.
Si è scatenata la guerra delle sinistre aldilà del Pd. Roberto Daghini ha scritto al Pcl e a Maio Capecchi:
In merito al vostro articolo pubblicato su “Linee future” e Pcl Blog Pistoia-Prato, Servitù e ipocrisia di Rifondazione a firma Pcl Pistoia-Prato.
Vorrei invitarvi a rettificare e evitare di citare in mio nome a sproposito, attribuendomi cose da me non dette. L’articolo da voi menzionato, porta la firma del Circolo di Rifondazione Comunista e non, come citato nella vostra replica del 2 ottobre 2016, a firma Daghini.
“L’ultima parte del comunicato diffuso dal Prc di Serravalle a firma Daghini è allucinante”.
Ricordo che la diffamazione a mezzo stampa è ancora un reato.
R. Daghini
Così Mario Capecchi di Pcl ci ha scritto le righe che seguono:
Egregio Direttore,
in qualità di coordinatore della sezione di Pistoia-Prato del Partito Comunista dei Lavoratori, vorrei portarle a conoscenza che nell’articolo “Servitù e ipocrisia di Rifondazione Comunista” firmato e inviatole via e-mail dalla sezione del nostro partito e pubblicato su Linee Future in data 2 ottobre 2016 (vedi), è contenuto un errore.
La frase “L’ultima parte del comunicato diffuso dal Prc di Serravalle a firma Daghini è allucinante” è sbagliata e va corretta con la seguente: “L’ultima parte del comunicato diffuso dal Prc di Serravalle è allucinante”.
Anche nella e-mail di accompagnamento di quell’articolo è citato impropriamente il nome di Roberto Daghini, che dunque va cancellato da quella frase.
Le chiedo gentilmente di pubblicare queste rettifiche su Linee Future con il dovuto risalto.
Le preciso inoltre che mi assumo pienamente la responsabilità di quell’articolo citato e delle rettifiche richieste.
Scusandomi per quanto sopra, la saluto cordialmente.
Mario Capecchi
Coordinatore Pcl sezione Pistoia-Prato
MA I SOFISMI NON CANCELLANO IL PROBLEMA
FARE LE PULCI su un nome non risolve il problema della gravità della sostanza in sé e per sé: Prc e lo cacci in testa.
E l’amico Roberto Daghini, dal canto suo, si cacci in testa che il suo intervento – nella parte che parla di querele e diffamazione – è davvero degno di tutto lo stalin-fascismo che ancor domina in certe menti e in certi schiera-menti d’Italia. a cominciare dal governo (minuscolo) dei non eletti o da certi pseudo-presidenti della repubblica (minuscola).
Appellarsi al codice penale in una materia che da decenni l’Europa ci dice di cambiare democraticamente in norme che rispettino il libero pensiero, equivale a dire Viva Erdoğan! o Viva Pinochet!: cioè una vergogna che risulta più rossa (di vergogna) del rosso della bandiera di Prc.
Avete detto, voi di Prc, una “cagata pazzesca” alla Fantozzi. Fortebraccio, in prima dell’Unità vi direbbe (e qui lo applaudiamo senza riserve) “vergognatevi di quel che avete detto”.
Lui lo fece, negli anni 80, con il Provveditore di Pistoia Giovanni Pedrini: e nessuno si scandalizzò, perché allora la cultura era quella della sinistra (come dice bene Capecchi) borghese e di appoggio al potere (non del popolo, ma proprio).
Credo che sarebbe stato assai meglio se come Prc non aveste fatto l’errore; e se come Daghini non fosse venuta fuori la minaccia di querele.
Le querele lasciatele fare a un avvocato principe del foro di Pistoia (che roba!) incazzato perché da queste colonne abbiamo osato raccontare quello che un imputato diceva del prode professionista piddino suo ex-difensore.
Ne basta e ne avanza per far vedere in “che razza di mondo” di sinistra dobbiamo vivere grazie al P[artito] D[emocristiano]!
Edoardo Bianchini