“che” revival. ALEIDA GUEVARA A SAN PIERO

Una celebrazione liturgica con la teologa Potente e Don Santoro.

AGLIANA. Abbiamo già avuto il privilegio di ascoltare Aleida Guevara, circa due anni fa a Santomato e abbiamo presente di come la signora è – comprensibilmente – ostaggio del mito del padre, con il quale è in simbiosi perenne e costante.

Stasera, torna in provincia di Pistoia, con l’iniziativa della Casa delle Solidarietà, Rete Radiè Resh e la parrocchia di San Piero, ospite di Don Paolo Tofani ad Agliana nella Compagnia della Chiesa alle ore 21, Piazza IV Novembre.

Non perdetevèla. La signora vi permetterà di fare un tuffo nella storia e uscire dalla serata inzuppati della necessaria dose retorica che, diciamocelo francamente, piace tanto a noi italiani e ci aiuta ad andare avanti con una sorta di doping psicologico.

La Chiesa di San Piero Agliana

Sempre lei, ci ha colpito con l’affermazione che fece riguardo alla lotta armata. Disse infatti: “so sparare e lo faccio bene: se occorre, non avrei paura a usare le armi”.

Una affermazione molto eloquente, degna di una combattente figlia di cotanto padre e con dei significati che – vogliamo sperare –  essere solo simbolici: non fosse altro per quel Cristo crocefisso che, assiso sulla Croce, udirebbe tali proclamazioni, certamente poco evangeliche. O no?

Forse Francesco potrebbe sdoganare anche la lotta armata con una enciclica appositamente dedicata? Chissà chi lo sa, lo vedremo.

Chissà inoltre, se Don Tofani provvederà a coprire il Cristo con un manto, per evitare incresciose situazioni di conflitto tra la probabile salata predica politica di Aleoda e l’amorevole predica evangelica che sprigiona dalla figura di Gesù. Vedremo anche questo.

Ci dispiace inoltre, di non aver avuto le truppe del leader màximo a liberarci nel’45 dalle truppe nazzifàsssiste e dover dunque richiamarci alle meritate (anche queste comunque intrise di inevitabile retorica) e molto solenni celebrazioni al sacrificio che centinaia di migliaia di soldati americani hanno sostenuto, cedendo la loro giovane vita per la nostra libertà. La Storia, la scrivono i vincitori – ed è questa una fortuna – della quale non ci rendiamo bene conto.

Speriamo che Don Tofani rappresenti ben chiaramente la nuova minaccia neofasssista che sembra incombere sulla prossima tornata elettorale di primavera e invochi la consulenza di Aleida e l’intercessione del Che.

Verrà Lei a liberarci, armata di mitragliatore automatico, dalle squadracce nere dei naziskin, mescolati a quelli di Casa Pound e Forza Nuova?

[Alessandro Romiti]

Print Friendly, PDF & Email