chiesina. IN UCRAINA DALLA VALDINIEVOLE MEDICINE E DEFIBRILLATORI

Domani parte dalla Protezione Civile di Chiesina Uzzanese un nuovo convoglio umanitario. Ci sarà anche una ambulanza veterinaria. L’appello: “Chiediamo un contributo per far fronte alle spese per il viaggio”. La testimonianza di Francesco Bentivegna

La consegna dei beni di prima necessità nella prima spedizione

CHIESINA UZZANESE. Parte domani per la provincia di Leopoli ( in un paese a 150 chilometri di distanza dal confine con la Polonia) un nuovo carico di aiuti per le martoriate popolazioni dell’Ucraina. Questa volta i volontari della Protezione civile di Chiesina Uzzanese porteranno generi alimentari, prodotti per animali, medicine e almeno due defibrillatori di cui uno interamente donato dai medici di medicina generale di Montecatini Terme.

Della comitiva farà parte anche una ambulanza veterinaria che sarà utilizzata per portare in Italia alcuni animali sopravvissuti ai bombardamenti di alcuni canili.
Con loro ci sarà ancora Francesco Bentivegna, reduce dalla prima spedizione di una settimana fa. “Abbiamo consegnato direttamente tre furgoni di generi alimentari e beni di prima necessità dopo un viaggio ininterrotto di 20 ore. Arrivati alle 5 di mattina dopo avere atteso più di 9 ore per passare la frontiera tra la Polonia e l’Ucraina ci hanno accolto una quarantina di persone del paese. 

Durante il viaggio i volontari pistoiesi hanno portato aiuti a chi stava fuggendo

È stato un viaggio faticoso e difficile per le condizioni meteo (temperature fino a -15 gradi) ma ne è valsa la pena..”.
“Questa volta — aggiunge Ivano Lucchesi — siamo riusciti ad ottenere dal consolato ucraino una carta verde che ci permetterà come colonna umanitaria di non fare più le file e di entrare direttamente: Chi non ha questa carta verde come abbiamo visto non viene fatto entrare e pur di non ritornare a casa con i mezzi pieni li scarica in terra nei primi campi profughi che trovano e si vedono le persone che arraffano gli oggetti. Noi possiamo invece contare su un magazzino sia in Ucraina che in Polonia. Non buttiamo a terra la roba ma chiamiamo le persone che caricano a loro volta il materiale nei propri mezzi e li portano nell’interno dell’Ucraina fino dentro la metropolitana di Kiev dove sono rifugiati molti ucraini”
Continua intanto l’ondata di solidarietà in Valdinievole e non solo.

“Domani — aggiunge Francesco Bentivegna —ripartiamo per l’Ucraina e il gasolio aumenta sempre di più, dobbiamo fare circa 3500 km. Per questo come associazione chiediamo un contributo ai cittadini e alle amministrazioni comunali della zona: è possibile contribuire tramite il nostro Iban n. IT12E0306967684510746106291 intestato a Ente Soccorso Protezione Civile con causale “Emergenza umanitaria Ucraina”. L’altro appello che rivolgiamo a tutti riguarda l’ospitalità di mamme e bambini ucraini in Italia: Stiamo lavorando perchè possa avvenire prima possibile e quindi chi ha disponibilità di almeno una camera libera mi contatti o contatti l’associazione”.
“Sono stato in Ucraina — conclude — per aiutare il suo popolo, ma non per odiare quello russo. Le guerre non le decidono i popoli , ma i politici. Ho amici sia ucraini che russi. Mia moglie è russa ed è la madre di mia figlia. Quindi non chiedetemi di odiarla altrimenti potrei odiare chi mi chiede di farlo. Solo la pace può risolvere la cosa!”.

Andrea Balli 

[andreaballi@linealibera.it]

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