PISTOIA. Pubblichiamo una lettera del signor Massimo Scalas.
Stamane, ero davanti al pc. In attesa del rilascio dei dati economici molto importanti relativi al Regno Unito.
Avendo venduto sterline aspettavo con ansia e curiosità questi dati: ansia perchè ci ho messo soldi miei scommettendo che gli diceva male agli inglesi (in realtà il tutto non è una scommessa ma un’analisi accurata sull’andamento economico inglese) e curiosità per vedere se niente niente, la sensazione che siamo ben lungi dal risolvere la crisi economica sia fondata o meno.
Bene, purtroppo per loro, per fortuna mia (ma anche sfortuna, come cittadino europeo) i dati non facevano senso, bensì schifo.
In pratica, bilancia commerciale, produzione manifatturiera, produzione industriale, mensile e annuale segnano pesantemente rosso. Nonostante anni di Qe da parte della Boe (Banca d’Inghilterra) che ha inondato il mondo di sterline a costo zero.
Intanto, la settimana scorsa le borse hanno vissuto giornate di panico molto forte a causa di un vistoso rallentamento cinese. Pensate che oggi il Pil della Cina cresce del 7,3% che parrebbe un’enormità, ma che rispetto al +10 degli anni passati è un crollo e soprattutto non basta a sostenere un’economia fatta da quasi 2 miliardi di persone… non basta… se non cresce ogni anno del 10 va tutto a… Pechino. Siamo alla follia direte voi: sì, lo siamo. E siamo ad uno spartiacque.
Per salvare il tutto e non ripiombare in una crisi peggiore di quella attuale occorrono due cose per le quali siamo pronti se chi decide lo vuole:
– un salto tecnologico che in primis deve riguardare l’energia (pensate alla conversione di tutto l’apparato industriale e della mobilità ad energia pulita… a quanti nuovi posti di lavoro darebbe luogo… Mi direte che non siamo pronti, lo siamo, solo che le cose migliori e davvero rivoluzionarie sono tenute ferme nei cassetti);
– come detto in altra sede occorre una redistribuzione decisa della ricchezza mondiale: mai come oggi il mondo è inondato di denaro… ce ne è così tanto che anche se le banche centrali stampano moneta a iosa, l’inflazione non sale, perchè versano col rubinetto un po’ d’acqua nell’oceano.
Va redistribuito con un accordo mondiale che alzi gli stipendi almeno del 30% (credetemi che si può fare, così come le banche creano denaro senza alcuna rispondenza con l’economia reale. E occorre anche una redistribuzione su base geografica.
Questo assicurerebbe due cose:
– la formazione di una ampia classe media mondiale, che è poi la vera classe motrice dell’economia;
– la fine di moltissime guerre dovute alla miseria e allo sfruttamento delle risorse energetiche fossil (immaginatevi le implicazioni sul versante migratorio…).
Comunque, per ora, il Regno Unito ci dà il secondo campanello d’allarme dopo la Cina (e il Brasile… che sta andando dritto in recessione, insieme alla Russia che ci sta proprio sprofondando).
Massimo Scalas