PISTOIA. Era domenica 3 maggio, alle 15:15, quando ricevetti una chiamata da un caro amico. Non risposi perché avevo il cellulare in silenzioso. Provai a richiamarlo alle 15:42, poi alle 16:49, poi alle 17:53, poi alle 18:04. E finalmente alle 18:05 riuscii a parlarci.
“Che succede?” La mia domanda.
“Volevo chiederti se hai sentito dire niente di un cambio alla direzione della televisione del Bardelli…”, la risposta.
“Non so assolutamente niente, ma tu che hai di nuovo?”
“Da ambienti Pd, sento dire che Alberto Vivarelli andrà a dirigere Tvl. Onestamente, però, ho forti dubbi. Forse è solo una notizia di quelle che si buttano in campagna elettorale…”.
“Hai ragione. È poco credibile. Con un accentratore come Luigi Egidio, poi… Vabbè, cercherò di informarmi e ti faccio sapere”.
chiudo lì e inizio a telefonare a destra e a manca. La risposta è, però, sempre la stessa: “E chi glielo fa fare a Luigione…? Per quale motivo dovrebbe rinunciare al suo strapotere?”.
Richiamo l’amico e concludo: “Carissimo, forse hai ragione. È solo una bufala. Forse… Però scriverò due o tre righe: così, con il beneficio d’inventario…”.
Invece non l’ho fatto. Non ho scritto nemmeno un rigo. Ma stamattina, mentre ero in treno che da Firenze stavo tornando a Pistoia, un sms mi avverte: «Ti confermo la notizia, Alberto Vivarelli da lunedì è il nuovo direttore di Tvl. Mah! Le elezioni comunali incombono e la Pravda (“ReportPistoia”? – n.d.r.) era solo on line! Povera Pistoia!!!». Fine sms.
Sono le 13:38 del 9 maggio. Inutile aggiungere che mi attacco al cellulare e chiacchiero. E la persona che mi ha scritto il messaggio mi conferma, a voce, che i giornalisti di Tvl hanno tenuto un comitato di redazione, proprio perché – mi dice – da lunedì Vivarelli sarà il nuovo direttore di Tvl.
La voglio comunque mettere sul dubitativo: e fo un titolo – quello che leggete – con punto di domanda. Oltretutto l’amico con cui ho parlato si chiede, a buon diritto: “Ma Vivarelli due anni fa non ha fatto la campagna elettorale di Bertinelli? E ora che le nuove elezioni stanno arrivando e che occorre iniziare di nuovo il percorso all’arrembaggio della poltrona di primo cittadino, che ruolo giocherà un Vivarelli direttore di ReportPistoia e di Tvl che ha già fatto da Mentore e sostenitore a lancia in resta per Sindaco-filosofo?”. E in effetti qualche dubbio potrebbe anche esserci…
Se però da un lato lo “scarico” di Bardelli, onnimperante come un Cristo Pantocratore su Tvl, potrebbe essere positivo, almeno a livello teorico, per un avvicendamento, quanto a informazione locale, dopo 40 anni di regime indiscusso e indiscutibile quasi teocratico, la nuova direzione tivvuellìna sarà in grado di contrastare, con maggior flessibilità democratica, lo strapotere di un Bardelli che comunque resta proprietario della Tv da sempre sua e suo campo di battaglia nonché territorio protetto da una ormai obsoleta “cortina di ferro”?
O è lecito sospettare che l’antico legame di propaganda elettorale del primo mandato bertinelliano condizionerà, in qualche modo, il direttore di ReportPistoia chiamato a sì impegnativo nuovo agone? Oppure la notizia è solo una grande bufala, un boccone avvelenato per il povero (ma sveglio, di solito) Linee Future?
E come avrebbe fatto, Luigi Egidio, a farsi defenestrare così mansuetamente dal “Canto al Balì” e dai suoi interminabili, omèlici commenti? Non ci sarà mica stata la mano di qualche alto politico o potere economico, che lo ha gentilmente pregato di “fare luogo”, come avrebbe detto pudicamente il Manzoni?
Questo, se la notizia è vera, ce lo dovrebbe dire lui in persona, Luigi Egidio, senza scrivere le banali bischerate che di solito servono solo a nascondere; discorsi come “ho una certa età, mi ritiro…”. Non sarebbe da lui e non ci crederemmo.
Intanto cechiamo di digerire questa e spettiamo lunedì – o, se non lunedì, anche qualche giorno ancora.
E intanto, buon finesettimana, Pistoia del nuovo che avanza!
Qualcuno ci scrive: «Ho letto. Ma (Vivarelli – n.d.r.) è già da lunedì scorso».
Sia pur possibile, ad oggi, 9 maggio, ore 18:22, la redazione risultava così: www-tvl-it 09/05/2015 – 18:22
Se a Pistoia cambia qualcosa non è poco!
Il fatto è che il Vivarelli è un mangiapreti, o meglio era un mangiapreti, e a tvl si può mangiare di tutto ma i preti no eh! 🙂
Caro Direttore Edoardo, che il direttore di tvl, sia Bardelli, Vivarelli, o direttamente Rossi perché il cognome Bianchi non si può avvicinare nemmeno a Barile, da tvl si deve togliere la L. Perché non ho capito che vuol dire libera? Loppa
State sereni valligiani, tutto cambia perché tutto rimanga tale e quale. Cambiano i suonatori ma rimane lo stesso monoblocco-sistema-Pd che tutto controlla. Berlusconi, dopo aver visto Pistoia, ha capito che per mantenere il potere bisogna controllare l’informazione: ci è arrivato dopo, i pistoiesi sono più svegli.
La televisioni, come tutti i giornali ad eccezione del vostro, continuerà a dire che va tutto bene. In montagna va tutto bene, non ci sono problemi e abbiamo un ospedale col pronto soccorso. La televisione dovrà continuare a dire così, o qualcuno si illude che si inizieranno a raccontare i problemi come quelli che viviamo in montagna????
Elisabetta
Secondo me ii vero motivo del passaggio di Vivarelli alla guida della redazione di TVL è molto semplice e facile da capire:
prima di trasmigrare, Vivarelli ha demolito la redazione di Report licenziando su due piedi metà dei dipendenti che ci lavoravano (rigorosamente al nero, alla faccia del Jobs Act e di tutte le leggi sul lavoro): come si dice ormai apertamente nell’ambiente, ora Report fa veramente pena, da “trasmittente” è diventato “ripetitore” di veline e comunicati di agenzia, e la cosa è particolarmente evidente in Report Cult (Report crime invece è rimasto uguale a prima, una cagata senza senso).
Si accettano scommesse su quando chiuderà.
Al tempo stesso, dato che TVL sembra sia in crisi finanziaria per prosciugamento delle varie “puppe” poltiche da cui mungeva latte, l’arrivo del nuovo capo redattore ha il solo scopo di importare a TVL il “modello Report”, cioè far lavorare al massimo stagisti e apprendisti, e fare fuori, uno dopo l’altro, i (troppo) costosi giornalisti che ci lavorano ora.
Questo è il “nuovo piano editoriale”.
Aspettate e vedrete….