ci fa senso. «DAI “PICCINI”? BEN VA SE NON TI BECCHI UNA QUERELA!»

Dante, Vanni Fucci nell’illustrazione diGustave Doré
Dante, il Vanni Fucci di Gustave Doré

PISTOIA. Queste poche righe, per quanto mi riguarda, sono una personale convinzione di quanto il mondo attuale sia preda di cialtroni, ladri, grassatori, parassiti e vigliacchi.

Gentaglia che “galleggia” su questa società rincoglionita che si lamenta di tutto – al bar, in parrocchie “sinistre”, in salotti con la tappezzeria Ikea –, ma che poi si rintana, si accuccia e tramuta il suo abbaiare in un belare sconcio e inconcludente.

Se qualcuno oltrepassa, perché coraggioso, i limiti del “pensare comune”, che è poi il “non pensiero” di pochi cialtroni, ecco che si materializzano querele, denunce, carte da bollo e “segate” varie.

A me sembra, direttore, che questo quotidiano stia “sfondando” il muro della omertosa quotidianità pistoiese, attraverso i suoi articoli e i commenti che i lettori, confrontandosi anche aspramente, palesano.

Senza censure per nessuno, bello o brutto, simpatico o antipatico che sia: non in piena “libertà democratica”; ancor di più: “in piena libertà”!

Ovviamente nessuno – e poiché parlo a titolo personale, io – si illude che tutto ciò che viene scritto sia la verità vera e inoppugnabile: ma è anche vero che ciò su cui non si concorda o che ci appare irrispettoso, può essere tranquillamente e vigorosamente smentito usando il diritto di risposta, di rettifica e tutto ciò che il buon senso e la legge propongono. Se il Paese è civile e la gente del Paese è civile.

Quando, invece, si intraprende la via giudiziaria, quando cioè si presume che questo metodo, magari “amicalmente” usato, contando anche sulla impossibilità di una valutazione piena e comprensiva del “detto” o “scritto”, stante l’intasamento degli uffici giudiziari, possa servire a tappare la bocca agli altri – come qua spesso accade –, allora, chi di questo strumento si serve, delle due l’una:

  • o è persona che cerca di intimorire il pensiero altrui facendo della sua “pochezza” un’arma di difesa personale
  • o è un personaggio piccolo, presuntuoso a tal punto da ritenere che nessuno sia in grado di “prendergli le misure”, senza invece comprendere che anche il numero di scarpe o la misura del reggiseno possa, prima o poi, essere reso pubblico
Palazzo del Tribunale
Palazzo del Tribunale

Ma qua siamo nel sarcofago-Pistoia e questo quotidiano, direttore – ma ne abbiamo già parlato –, sta dando noia ai rottami della civica comunità pistoiese; tutta gente che è lontana mille miglia dal nostro modo di pensare e di agire; gentucca, direbbe Dante, omuncoli che pensano di intimorire gli altri forse perché in vita loro hanno sempre cercato di emulare persone al di sopra delle loro miserevoli capacità e provenienze sociali.

Generalmente sono personaggi che provengono dal “popolino”, che combatteva i “borghesi” e oggi sono borghesi, ma solo per le scarpe firmate e il lifting alla moda. Sono dei coglioni che pensano che anche gli altri siano coglioni come loro.

Errore. E se ne accorgeranno, se non dal pulpito di un Tribunale della Repubblica veramente terzo e non “benevolo”, come pensano, dal giudizio della gente comune e per bene: l’unico tribunale che mi interessa.

Un tribunale che non giudica secondo appartenenza partitica o frequentazioni amichevoli, ma esclusivamente in base alla sostanza e al cuore dei problemi che poniamo all’attenzione dei lettori.

Per quel che mi riguarda, posso dire che anche l’aspetto positivo va rimarcato: ho creato aspre e per niente amichevoli polemiche su questo quotidiano e prima ancora su Quarrata/news; sono stato “ripagato” con risposte ugualmente dure ma accettate. Perché io non sono un democratico. Tanto meno un rivolta-giubba nato Dc e poi passato ai comunisti e adesso magari renziano, berlusconiano o sel-liano.

Fino a quando questo quotidiano “farà il suo dovere” di vera, libera informazione, io , tu, noi, loro (i nostri lettori e commentatori), ci saremo. Così la penso. Senza tante citazioni in latino o lingue varie che i destinatari veri di queste righe leggeranno. Ad uso e consumo di loro: gli ignoranti cronici dai quali, se dovessimo dire «absit iniuria verbis», ci sarebbe, magari, da spettarsi una querela!

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8 thoughts on “ci fa senso. «DAI “PICCINI”? BEN VA SE NON TI BECCHI UNA QUERELA!»

  1. Bravo Felice….spero non sia stato querelato …ma in ogni caso sono d’accordo con Lei. In particolare penso che la democrazia va bene quando si ha il cervello per farne buon uso.
    Buona giornata

  2. sono di un permaloso poi….in genere questo è tipico degli insicuri, che essendo insicuri odiano chiunque li costringa a mettersi in discussione…non parliamo poi quando gli vai a toccare la fasulla immagine pubblica che tante ore di sudato cazzeggio richiedono sui social…ore e ore passate a sparare cazzate e a dipingersi meglio di Madre Teresa…del resto cosa pretendere nell’epoca del selfie? Scommeto che a sta gente se gli chiedi i confini dell’Italia devono consultare internet. Un abbraccio solidale a tutti voi!

  3. Sig. Scalas, non della querela a suo tempo “confezionatami” da un avvocato di provincia e che andrà a giudizio prossimamente io mi preoccupo. Perchè posso permettermelo, anagraficamente e moralmente, e della quale, prima del processo darò contezza ai nostri lettori nella sua intierezza.
    Mi preoccupa che lo strumento giudiziario venga “brandito” come deterrente civile e mi preoccupa che la Magistratura debba, suo malgrado, ottemperare anche ai doveri della politica. Questo mi preoccupa.
    Quello che mi indigna è che, io, ragazzo del sessantotto “fascista”, come mi definivano, e di questo ieri ed oggi me ne vanto, debba assistere alle pantomime di quacquaraquà che si sentono forti dell’appoggio dei loro ordini professionali e, senza ricercare civili vie di dialogo, anche privatamente, pensino di intimorire l’avversario dialettico che diventa nemico da distruggere, per via giudiziaria; contando sulla migrazione di magistrati che dalla Federico 2° di Napoli, hanno invaso il Tribunale di Pistoia e dimenticando che proprio dal meridione sono stati partoriti il fior fiore della dottrina giuridica e del nostro ordinamento.
    Se solo qualche giudice indigeno se lo ricordasse……
    Comunque, la ringrazio, perché toccare certi “terreni” e certe mezze pipe con la qualifica di avvocato, oggi, è quasi una automatica condanna.
    E se mi permetto di dire che esistono avvocati che vanno, richiesti, ad offrire la loro consulenza a persone “ristrette” agli arresti domiciliari e gli “puppano” a botta mille o duemila euro, naturalmente a nero, potrei andare incontro a ulteriori guai.
    L’ho scritto e non mi riesce cancellarlo! Aggiungo che è una “vox populi”…….
    Grazie, ci segua, perché il consesso delle persone “incazzate” in questa cittadella del consenso apparente sta cominciando a divenire sempre più numeroso.
    Ma, come diceva Ezra Pound, “se qualcuno non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui”.
    A presto.

  4. Buona sera Felice. Si, senz’altro Lei non è uno che la manda a dire, però è davvero assurdo nell’epoca della totale indifferenza a tutto e a tutti, che uno si svegli la mattina “offeso nell’onore” perchè un giornalista ha semplicemente detto ciò che pensa di lui…d’altro canto mai come oggi le persone non riescono a capire chi sono, quale età hanno e come ci si comporta in relazione a questa. Non sanno nemmeno relazionarsi con il prossimo…fanno comunicazione mono direzionale e guai a chi le interrompe. E vogliono pure essere prese sul serio…
    Buona notte e ci tenga informati
    Massimo Scalas

  5. Bravo, parole sante! Che tanti pistoiesi che pregano i santi, non vogliono sentire! Purtroppo le denunce provengono da quel ceto che se lo può permettere e molte volte pagate dai nostri denari! Ma noi continuiamo a combattere in trincea perché questi generali del niente, non hanno la forza di rispondere al fuoco della parola altrui, solamente perché non hanno cartucce, naturalmente parlo di cartucce della penna! Un abbraccio e grazie a linee future!!!

  6. Signor Felice De Matteis,
    Mi permetta di usare il signor, sono all’antica, Le è dovuto per meriti di etica civile.

    Lei, in questo suo scritto ha materializzato i miei pensieri, la mia vita, che per non rimanere indietro … con grande fatica, debbo rigenerare la mente continuamente,. Non posso permettermi di fermarmi.

    Spero che molti, leggano il suo scritto, riflettano …
    Seguano il pensiero di un grande:

    “NON HO PAURA DELLA CATTIVERIA DEI MALVAGI, MA DEL SILENZIO DEGLI ONESTI.”

    Grazie,
    Pier

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